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CRISI-Imprese: dimezzato l'interesse per la Csr

14/11/2011 11:00:00 9602 lettori
5 minuti
La crisi economica minaccia l'attenzione che le aziende dedicano alle tematiche della responsabilità sociale (o corporate social responsibility, Csr) e della sostenibilità o, almeno, fa registrare un calo di interesse da parte dei manager italiani. Almeno secondo i risultati di una ricerca di Dnv business assurance e Cresv - Centro di ricerche su sostenibilità e valore dell'Università Bocconi di Milano che ha coinvolto circa 1400 imprese italiane. La ricerca, rilasciata in occasione di World Business Forum 2011, evidenzia come siano quasi dimezzate rispetto alla prima edizione della ricerca nel 2009 le imprese che considerano la responsabilità sociale parte integrante della strategia aziendale.
In controtendenza a questo raffeddamento di interesse, spiccano principalmente le grandi aziende e quelle operanti nei settori dell'energia e dell'alimentare per le quali responsabilità sociale e strategia d'impresa si coniugano in maniera sinergica. Il settore finanziario, con il 70% delle imprese che dichiara livelli di conoscenza buoni, si dimostra più sensibile e informato sul tema della responsabilità sociale. Invariate rispetto al 2009, nonostante lo scetticismo, le previsioni di investimento in attività di responsabilità sociale. Il 70% dei manager dichiara di voler mantenere costanti i livelli di investimento e il 18% manifesta l'intenzione di volerli incrementare.
Governance d'impresa, tutela ambientale e politiche per i dipendenti sono le attività di responsibilità sociale più gettonate dalle imprese. E' quasi raddoppiato, rispetto al 2009, l'impiego di codici etici (35% vs. 16%), in crescita anche l'utilizzo di sistemi di gestione ambientale come ISO 14001 e EMAS (29% vs. 21%). Notevole anche l'interesse per programmi a favore dei dipendenti, implementati già dal 43% delle aziende intervistate. In calo invece, il ricorso ad attività filantropiche (17% vs. 23%). Il 40% delle aziende del settore energetico, pubblico e alimentare, riconosce che le strategie di Responsabilità Sociale determinano benefici per la clientela. In quest'ottica la certificazione da parte di un ente terzo continua a rappresentare un elemento di garanzia forte, in grado di aumentare credibiltà e fiducia nel mercato e verso gli stakeholder.
Per quanto riguarda il ruolo delle imprese come parte attiva nella diffusione della Responsabilità Sociale nella filiera produttiva si rileva che il fenomeno è ancora abbastanza nuovo nel nostro Paese. Il 60% delle imprese ha, infatti, dichiarato di svolgere un ruolo poco attivo verso la propria filiera produttiva e ritiene di avere una limitata capacità di influenzare le dinamiche e le pratiche di fornitori e distributori.
Cosa manca alle aziende? Soprattutto risorse. La scarsità di tempo e denaro, unitamente al mancato riconoscimento di questi sforzi sul mercato finale, rappresentano i principali ostacoli per le imprese italiane nell'impegnarsi per la diffusione della Responsabilità Sociale con risultati positivi nei confronti dei fornitori e distributori.
''La crisi ha sicuramente raffreddato la sensibilità dell'imprenditoria italiana - ha commentato Renato Grottola, amministratore delegato di Dnv Business assurance Italia - e in particolare della piccola impresa, sulla Responsabilità Sociale. E' importante, in questo momento, per quanto possibile, compiere anche uno sforzo di valutazione sul lungo periodo. Gestire la propria azienda in una logica di performance sostenibile è la modalità migliore e meno rischiosa per affrontare periodi nei quali la sopravvivenza a breve termine è seriamente compromessa''. Secondo il professor Francesco Perrini, direttore del Cresv Bocconi - "ciò che è cambiato è innanzitutto il concetto di prevedibilità e quindi di rischio, in particolare, per le Pmi che fanno fatica a pianificare e di qui a guardare al lungo periodo. Verso la sostenibilità, che è una strategia di lungo periodo, in un periodo di crisi, dove spesso per le Pmi italiane è messa in dubbio anche la sopravvivenza, si riduce la sensibilità come purtroppo accade in questo periodo anche agli investimenti in ricerca e sviluppo per l'innovazione. Invece - ha sottolineato - sostenibilità e innovazione dovrebbero diventare le basi del rilancio delle imprese e magari dell'intero sistema industriale italiano, che dovrebbe basare il suo vantaggio competitivo su Knowledge & Immagination. Infatti, dovrebbe essere vista anche come un'opportunità di mercato, stimate in 6,2 trilioni di dollari, di cui beneficeranno, in primo luogo, i first mover. Infine, ai fini della competitività sarebbe interessante capire cosa ne pensa il cliente/consumatore della sostenibilità''.
Fabio Fiori
Fabio Fiori

Operare nel mondo della comunicazione e del marketing usando passione, intuito fantasia e competenza. Responsabile Ufficio Studi e cordinatore editoriale del quotidiano IM-ImpresaMia- www.impresamia.com

Comunicazione Aziendale Integrata Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo con il quale si raccolgono e si gestiscono le informazioni al suo interno. Si devono tenere sotto controllo sempre più aspetti in tempi sempre più ridotti, perchè la tempestività nelle azioni-reazioni è la chiave del successo.

L’importanza della comunicazione richiede a tutte le imprese una rivalutazione del modo di comunicare, sia verso l’esterno (marketing, pubbliche relazioni, servizi ai clienti), sia verso l’interno (organizzazione, supporto produttivo, supporto decisionale).

La comunicazione è cambiata con internet, e con essa cambiano le imprese, che diventano centri di organizzazione, elaborazione e distribuzione di contenuti informativi a valore, sempre più complessi e nuovi da gestire, nelle forme, nelle modalità e nei canali di distribuzione.

Fabio Fiori Consulente in Comunicazione aziendale

Ha collaborato alle riviste Etiquette e Smoking,Ha svolto la propria attività per British American Tobacco Italia in particolare per la comunicazione e l’immagine del prodotto sigaro TOSCANO anche tramite il sito www.amici della Toscana e l’area Club Amici del TOSCANO ( ideazione di eventi, stesura testi e in qualità di Esperto nel Forum riservato ai soci).E’ stato consulente di Società operanti nei settori: petrolifero (KTI), spettacolo (Accademia Filarmonica Romana); cinema ( Emmepi Comunicazioni); editoria (Lupetti- Editori di Comunicazione, Giunti, Alinari); ristorazione ( Gruppo Autogrill) e comunicazione ( EFFEBI Eventi e Make Tailor ) Nel 2003 è stato co-autore del libro "Accendi i sogni" edito da Lupetti.Consulente Mkt , PR e Ufficio stampa, ha organizzato su mandato dello Stato Irlandese numerose iniziative per l’immagine dei prodotti tipici tra cui viaggi culturali con visita guidata alle fabbriche di birra e il lancio, con successiva gestione Mkt, del primo Irisch Pub in Italia,Ha curato la realizzazione di corsi Mkt per conto delle società Martini e Ramazzotti, Proprietario, con attività di Mkt e Comunicazione, della società Le Coquelicot Srl, specializzata in eventi, meeting aziendali, partecipazioni a fiere per clienti operanti nei settori moda, arredamento, enogastronomia, editoria e turismo.

E’ stato stagista presso la società Hill and Knowlton a seguito di un corso di Mkt e Comunicazione di prodotto organizzato da Procter and Gamble.


Le nuove tecnologie rendono la comunicazione bidirezionale e permettono di sfruttare l’interattività con l’utente per dare un’immagine d’efficienza dell’azienda, creare le condizioni ideali per fornire ai clienti prodotti e servizi sempre più personalizzati, ottenere risparmi economici in termini di tempo e di risorse impiegate.