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Storie infinite di branding

05/01/2012 32249 lettori
5 minuti

Ho voluto chiamare questo pezzo "storie di branding" perchè dietro ad ogni azienda di successo c'è una storia che ha portato il proprio marchio a diventare brand o marca, se preferite dirlo all'italiana. Le caratteristiche che accomunano tutte queste storie sono secondo me principalmente due:  l'inizio e la fine.
L'inizio è sicuramente una fase cruciale per dare lo slancio necessario alla metamorfosi marchio-marca ed è la scelta del posizionamento strategico da presidiare nella mente del cliente, quel "solo noi" possiamo fare o dare certe cose e sappiamo farlo come nessuno.
La fine è invece una contraddizione in essere poichè non esiste una vera e propria fine. Il posizionamento scelto inizialmente viene comunicato continuamente sotto diverse forme creative, attraverso diversi media, ma sempre cercando di conferire valore al brand.
Ragionando su alcuni claim scelti dalle aziende più importanti possiamo individuare almeno 4 tipi di posizionamento strategico differenti.

POSIZIONAMENTO DI LEADERSHIP
Comunicare il proprio brand come la migliore e l'unica soluzione possibile per un determinato tipo di prodotto o servizio.

"Nespresso, what else?"

"Lufthansa. There's no better way to fly"

"Se non hai un iPhone, beh non hai un iPhone"

POSIZIONAMENTO DI LIFESTYLE
Associare al proprio brand una particolare filosofia di vita o modo di pensare ed affrontare il mondo.

Nike. Just do it

Apple. Think different

Renault. Drive the change

POSIZIONAMENTO DI TRANQUILLITÁ
Rassicurare il target sulla bontà dei propri prodotti toccando le classiche leve emozionali basiche come la  famiglia, casa, amore ecc..

Dove c'è Barilla c'è casa

Intimissimi. Vicini al cuore delle donne.

Scavolini. La più amata dagli italiani.

POSIZIONAMENTO TECNICO
Comunicare il proprio brand partendo da una caratteristica intrinseca del prodotto/servizio offerto.

Red Bull ti mette le ali

Tele2. Perchè pagare di più?

Whirpool. Sensing the difference

Inutile aggiungere che una volta scelto il posizionamento questo debba trovare un riscontro concreto e reale nei prodotti e nei servizi che l'intera azienda offre, altrimenti la storia infinita non durerà così a lungo.

Michele Rinaldi via http://mktgcafe.blogspot.com/

Michele Rinaldi
Michele Rinaldi

Nasce nel 1982, l’anno della vittoria ai mondiali, e già questo è un segno premonitore. Fin da piccolo impara ad attirare l’attenzione del proprio target con primordiali tecniche di guerrilla marketing. Crescendo, si accorge che l’istinto lo porta sempre a comunicare ed un giorno di Giugno, viene folgorato da una frase: “non si può non comunicare” (Watzlawick).
Spinto da questa teoria consegue: una laurea triennale in Scienze della Comunicazione ed una laurea specialistica in Marketing e Comunicazione d’Impresa.
Inizia la sua avventura professionale nell’agenzia di comunicazione Soluzione Group dove vede crescere la passione per le aziende e per le loro “reason why”.
Contribuisce alla fondazione del Public Relations Network e si specializza nel web 2.0 creando un proprio modello di approccio e gestione della Rete, chiamato A.S.P.
Oggi è responsabile della divisione Digital PR, scrive sul blog Marketing Cafè e sul portale Comunitazione. Ha il piacere di essere docente al Master in "Non conventional marketing + Social Media" organizzato dal Centro Studi Europeo Eurogiovani presso le università di Bologna, Milano e Trieste.