LAVORO-Social media: i consigli dell'Università di Monaco
Una nota ci propone le regole di base stilate dal Career Office dell'Università Internazionale di Monaco per andare a caccia di un lavoro sui social media. Vediamole.
1. Considerarsi come un brand e creare un proprio marchio con una visione a lungo termine. Le persone a caccia di lavoro devono considerare il proprio "profilo" come un prodotto che deve essere lanciato su un mercato specifico (mercato del lavoro) con una conoscenza approfondita degli obiettivi (aziende e posti da occupare). Nell'approccio tradizionale, il ruolo delle persone in cerca di lavoro e dei datori di lavoro sono chiaramente definiti: colui che cerca un lavoro deve identificare opportunità e offerte e regolare la propria strategia di "self marketing", basata sul curriculum vitae, la lettera di accompagnamento e le referenze. "I social media sono prima di tutto comunità basate sulla condivisione di interessi comuni - ha spiegato Sophie de Lorenzo, direttrice del Servizio Carriere e Corporate Relations all'Università Internazionale di Monaco - di conseguenza tutti sono potenzialmente e contemporaneamente datori di lavoro, clienti, fornitori. Bisogna creare il proprio profilo "online", come si costruisce un brand: è necessario creare un un'immagine professionale coerente e con una visione sul lungo termine, tenendo presente la propria community target."
2. Gestire strategicamente il proprio brand online. Un marchio non deve generare la confusione nei messaggi che veicola, l'identità confusa è una delle peggiori minacce di un brand. La gestione del marchio online è particolarmente difficile in quanto i social media richiedono essenzialmente spontaneità e capacità di risposta rapida, ma non bisogna dimenticare che si tratta di una forma di comunicazione scritta, visibile e duratura. La prima regola è quindi quella di evitare la confusione nei "ruoli" che si possono avere nelle diverse comunità, e nella creazione di identità diverse. Nelle comunità professionali e le discussioni di gruppo si è l '"esperto friendly", che fornisce contenuti e dà pareri: come per i colloqui di lavoro, bisogna ascoltare attentamente, non essere troppo critici o censori, scrivere le risposte sulla base dei fatti e non dei sentimenti, e invitare le persone per discussioni "off line" in una seconda fase.
3. Combinare la strategia tradizionale di networking con quella digitale Molti studi hanno evidenziato che l'80% delle opportunità di lavoro provengono dalla rete. I social media aumentano la velocità e le e-piattaforme di networking come LinkedIn o Xing offrono incredibili opportunità per ampliare il proprio network ed essere consapevoli delle opportunità di lavoro. Occorre dunque invitare sistematicamente tutte le persone che si conoscono o che si sono incontrate nelle e-reti e controllare i contatti che si hanno in comune ed anche i profili in relazione con i nuovi contatti: se si aggiungono 5 nuovi contatti alla settimana, ciò significa che potenzialmente si potranno avere 20 o più contatti sulla propria piattaforma di networking ogni settimana.
4. Contattare le persone direttamente: è lecito inviare messaggi a qualcuno che non si è mai incontrato, ma non bisogna approcciarsi direttamente per un posto di lavoro, il principio del networking sul web è quello di sviluppare un approccio "dare per avere". La qualità del network di contatti è fondamentale, ma anche la quantità è un elemento da non sottovalutare per usare i Social Media in modo più efficiente: più contatti si hanno su Linkedin e Xing, più facile sarà essere trovati e trovare opportunità. Per essere proattivo e scpvare opportunità di lavoro su Twitter è in effetti necessario avere già centinaia o migliaia di seguaci.
"Avere una strategia mirata per i social media - ha ribadito la de Lorenzo - è fondamentale anche per i job seekers internazionali, ma non bisogna rinunciare alla ricerca di lavoro tradizionale e occorre approfittare delle trasferte aziendali e partecipare alle job fairs regolarmente, per non perdere nessuna potenziale opportunità".