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LAVORO-Colloquio: lucidi per evitare le insidie

08/03/2012 13665 lettori
5 minuti
Il colloquio di lavoro può essere un vero e proprio test, con domande da parte del dirigente volte a scoprire qualche aspetto caratteriale in particolare o semplicemente per accorciare il tempo da dedicare a un candidato potenzialmente non idoneo. Alcune domande potrebbero essere dei veri e propri trabocchetti, per questo sarà bene farsi trovare attenti e preparati anche a questa eventualità.
Nel caso in cui arrivaste al colloquio dopo una disoccupazione di lungo periodo, una delle domande sarà quasi certamente: "Come mai è rimasto fuori dal mondo del lavoro così a lungo e da quante offerte di lavoro è stata scartato?". Il quesito racchiude la più diretta e spesso nascosta "Perché è stata licenziato?". In questo caso si vuole conoscere un potenziale difetto del candidato di cui i datori di lavoro precedenti potrebbero essersi già accorti o che sia risultato penalizzante durante i colloqui successivi alle dimissioni/licenziamento. Non rispondete di getto e soprattutto fatelo ragionando e con un certo distacco. La risposta ideale in questi casi è una formula simile a: "Non saprei dirlo, ero un impiegato eccellente che rendeva sempre oltre le aspettative".
Potrebbero poi domandare, nel caso foste attualmente impiegati, come avete trovato il tempo per sostenere il colloquio. In questo caso è soprattutto un test di lealtà: vuole in realtà chiedervi come mai state mentendo al vostro capo sottraendo tempo al vostro lavoro e se in futuro potreste ripetere tale comportamento anche una volta assunte. Il suggerimento in questo caso è di spostare l'attenzione su quanto siate attratti da questo nuovo impiego, sottolineando che secondo voi è un'offerta di assoluto rilievo e che per il colloquio state impiegando il vostro tempo libero, non sottraendolo quindi ai vostri doveri.
Qualora dovessero essere richiesti ulteriori colloqui conoscitivi, riferite che la vostra ricerca è confidenziale e che preferiste, qualora fosse possibile, che i nuovi incontri avvenissero al di fuori del vostro orario di lavoro.
La terza domanda che potrebbe rappresentare un ostacolo nel vostro cammino è all'apparenza banale, ma altrettanto ricca di insidie: "Come si è preparato al colloquio?". Il selezionatore vuole conoscere le reali motivazioni di chi si reca a sostenere il colloquio, sapere se è solo uno dei tanti annunci di lavoro a cui ha risposto o se realmente interessato a ottenere il posto. Il modo migliore per superare questo scoglio è svolgere i propri "compiti a casa". Prima di recarsi al colloquio visionare il sito Internet della compagnia e memorizzarne alcuni aspetti chiave, utilizzando poi queste nozioni per convincere della propria buona fede.
Potreste poi sentirvi chiedere se conosciate qualcuno all'interno della società, risposta da valutare attentamente e con cura. Il dirigente tenderà a valutare il vostro operato sul posto di lavoro associandolo al rendimento di quella o quelle persone. Scegliere quindi con cura gli eventuali nomi da proporre, cercando di individuare in precedenza coloro che godono di una reputazione tale da rappresentare un effettivo vantaggio.
Dietro la domanda: "Perché vuole davvero questo lavoro?" si nasconde l'intenzione di capire se rispondete a tutti gli annunci sperando che uno di questi vada bene o se si tratta di un reale interesse riguardo la loro offerta. Evitate risposte banali e riferimenti ad altre società o mansioni: il vostro obiettivo è questo lavoro in questa compagnia e nella vostra risposta dovrete cercare di renderlo evidente.
Altro punto che potrebbe nascondere un'insidia è la domanda: "Qualcosa la infastidisce del suo capo o dei suoi colleghi?". Chiaramente è un modo per capire il vostro spirito, se potreste essere un problema nell'organico dal punto di vista emotivo e caratteriale. Mostrate di riflettere un momento sulla risposta e riferite di non aver nulla in particolare da riferire, di esservi sempre trovati bene con i colleghi e di aver potuto apprendere molto dal vostro precedente capo. Convincerete così di essere una persona positiva e che sa ben gestire le dinamiche del gruppo di lavoro.
Quando vi verrà chiesto di esporre un caso in cui siate riusciti a risolvere un problema sul posto di lavoro o a scuola siate preparati. Il trabocchetto in questo caso potreste essere voi stessi se non arriverete al colloquio con la risposta pronta. L'obiettivo di questa domanda è valutare la vostra capacità di reazione e le metodiche attraverso le quali portate a termine i vostri compiti. Bene quindi mostrare prontezza nel sottolineare le proprie qualità e attitudini.
Successivamente potrebbe esservi chiesto l'esatto contrario, ovvero esporre uno o più problemi a cui non avete saputo far fronte. Si cercherà così di capire se sapete imparare dai vostri errori o se tendete a ripeterli costantemente. In questi casi di estrema importanza non cominciare un lungo elenco di fallimenti, ma focalizzarsi su un unico e non grave episodio, enfatizzandone l'insegnamento che avete tratto.
Come valutiate la posizione che il dirigente vi offre rispetto alle altre per cui avete presentato domanda è un altro interrogativo su cui riflettere un momento. Potrebbe rappresentare un tentativo di scoprire notizie importanti sulla concorrenza come offrirvi l'aggancio giusto per entrare a far parte del gruppo. Due le possibili direzioni da prendere: rispondere genericamente che le informazioni raccolte durante gli altri colloqui o lavori sono confidenziali e quindi preferite non rivelare particolari al riguardo oppure affermare di aver trovato un'altra offerta molto competitiva, cercando in questo modo di alzare i vostri guadagni futuri nella compagnia. Prima di tutto sarà giusto però chiedersi se questa sia o meno la vostra destinazione ideale.
In ultimo una delle più curiose, ma sempre insidiose domande: "Continuerebbe a lavorare se dovesse vincere alla lotteria?". Un simile interrogativo serve al selezionatore per conoscere la vostra motivazione e l'etica lavorativa. Un buon modo di superare l'ostacolo è rispondere che sareste disposti a continuare la vostra vita lavorativa qualora il vostro impiego offrisse sfide e obiettivi realmente interessanti.
Il miglior consiglio a ogni modo resta quello di non farsi prendere dal panico in nessun caso, anche quando si è incerti sulla risposta. Rispondere in maniera naturale cercando semplicemente di non farlo con troppi particolari, eviterete di prestare il fianco a ulteriori e più specifiche domande. Mantenere la giusta lucidità durante il colloquio è sempre la miglior strategia possibile.
Fabio Fiori
Fabio Fiori

Operare nel mondo della comunicazione e del marketing usando passione, intuito fantasia e competenza. Responsabile Ufficio Studi e cordinatore editoriale del quotidiano IM-ImpresaMia- www.impresamia.com

Comunicazione Aziendale Integrata Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo con il quale si raccolgono e si gestiscono le informazioni al suo interno. Si devono tenere sotto controllo sempre più aspetti in tempi sempre più ridotti, perchè la tempestività nelle azioni-reazioni è la chiave del successo.

L’importanza della comunicazione richiede a tutte le imprese una rivalutazione del modo di comunicare, sia verso l’esterno (marketing, pubbliche relazioni, servizi ai clienti), sia verso l’interno (organizzazione, supporto produttivo, supporto decisionale).

La comunicazione è cambiata con internet, e con essa cambiano le imprese, che diventano centri di organizzazione, elaborazione e distribuzione di contenuti informativi a valore, sempre più complessi e nuovi da gestire, nelle forme, nelle modalità e nei canali di distribuzione.

Fabio Fiori Consulente in Comunicazione aziendale

Ha collaborato alle riviste Etiquette e Smoking,Ha svolto la propria attività per British American Tobacco Italia in particolare per la comunicazione e l’immagine del prodotto sigaro TOSCANO anche tramite il sito www.amici della Toscana e l’area Club Amici del TOSCANO ( ideazione di eventi, stesura testi e in qualità di Esperto nel Forum riservato ai soci).E’ stato consulente di Società operanti nei settori: petrolifero (KTI), spettacolo (Accademia Filarmonica Romana); cinema ( Emmepi Comunicazioni); editoria (Lupetti- Editori di Comunicazione, Giunti, Alinari); ristorazione ( Gruppo Autogrill) e comunicazione ( EFFEBI Eventi e Make Tailor ) Nel 2003 è stato co-autore del libro "Accendi i sogni" edito da Lupetti.Consulente Mkt , PR e Ufficio stampa, ha organizzato su mandato dello Stato Irlandese numerose iniziative per l’immagine dei prodotti tipici tra cui viaggi culturali con visita guidata alle fabbriche di birra e il lancio, con successiva gestione Mkt, del primo Irisch Pub in Italia,Ha curato la realizzazione di corsi Mkt per conto delle società Martini e Ramazzotti, Proprietario, con attività di Mkt e Comunicazione, della società Le Coquelicot Srl, specializzata in eventi, meeting aziendali, partecipazioni a fiere per clienti operanti nei settori moda, arredamento, enogastronomia, editoria e turismo.

E’ stato stagista presso la società Hill and Knowlton a seguito di un corso di Mkt e Comunicazione di prodotto organizzato da Procter and Gamble.


Le nuove tecnologie rendono la comunicazione bidirezionale e permettono di sfruttare l’interattività con l’utente per dare un’immagine d’efficienza dell’azienda, creare le condizioni ideali per fornire ai clienti prodotti e servizi sempre più personalizzati, ottenere risparmi economici in termini di tempo e di risorse impiegate.