La SNID-SNIF Social Summer School sta per cominciare
La SNID-SNIF Social Summer School sta per cominciare (lezioni al via il 17 Settembre 2012 presso il Campus universitario di Fisciano - Salerno).
Abbiamo fatto due chiacchiere con il primo iscritto, Alfredo Sguglio, del Dipartimento di Sociologia e di Scienza Politica dell’Università della Calabria, che ci ha spiegato come è venuto a sapere della Summer School e cosa si aspetta da questa esperienza.
Sei il primo iscritto alla SNID Social Summer School. Come sei venuto a conoscenza di questa opportunità? Cosa ti ha spinto a partecipare?
Ne sono venuto a conoscenza attraverso il sito dell’Università di Salerno. Ho deciso di partecipare perché sono stato attratto dalla possibilità di acquisire nuove competenze sulla dimensione di “funzionamento” e non solo di “utilizzo” dei social network.
Che cosa ti aspetti da questa esperienza? Che nuove conoscenze speri di acquisire?
Come ricercatore universitario interpreto la figura dell'influence design come un nuovo strumento euristico che consente d’interpretare gli elementi d’innovazione introdotti dai social network; pertanto mi aspetto una buona “pratica teorica” dai diversi moduli in programma. Spero di acquisire maggiori competenze nel campo della comunicazione evoluta che si fonda sulle reti.
Qual è il tuo rapporto con i social network, professionali e non? In che modo ritieni che possano essere utili per un professionista della comunicazione?
Per ora, con i social network professionali non ho alcun rapporto. Non sono un utilizzatore “a tempo pieno” dei social network, preferisco le interazioni face to face.
Tuttavia, penso che chi si occupa di comunicazione oggi, sia da un punto di vista professionale sia didattico, debba fare i conti con la nuova generazione delle reti e dei social network. È però opportuno che i professionisti della comunicazione analizzino in maniera critica il panorama tecno-comunicativo e il diffuso entusiasmo che lo accompagna.
I social network non sono entità distaccate dalla sfera sociale, capaci di agire in maniera autonoma e-o in maniera neutrale sulle strutture, sulle organizzazioni e sulle istituzioni sociali. Esse si caratterizzano piuttosto come sistemi sociotecnici intesi come reticoli di elementi umani e tecnologici operanti congiuntamente per ottenere un determinato fine produttivo. Non esiste separazione tra elementi umani ed elementi tecnologici. Tecnologie in uso e mondi sociali si organizzano a vicenda in modi diversi e interrelati. In questo modo le tecnologie si mostrano come artefatti culturali che hanno origine in specifiche rappresentazioni di sistemi mezzi-fini e vengono definite dall’uso socialmente contestualizzato.
La realizzazione di nuove figure professionali come quella del Social Network Influence Designer in grado di progettare, coordinare e monitorare la comunicazione negli emergenti e sempre più complessi contesti comunicativi odierni, consente di comprendere come i social network siano dotati di una “flessibilità interpretativa”, ossia essi possono essere immaginati e costruiti in differenti modi, con differenti caratteristiche. Il loro sviluppo e la loro trasformazione non sono dunque qualcosa di scontato, ma dipende dagli elementi umani, dalla preparazione e dalle competenze acquisite dai professionisti della comunicazione.
Per informazioni sulla Social Summer School: http://www.unisa.it/news/index/idStructure/1/id/6996