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Dalla smart age al mobile money - Google Wallet docet - sino ai RFID e NFC a supporto della Supply Chain.

20/11/2012 44435 lettori
6 minuti

Sperimentare il ‘biglietto virtuale’ utilizzando i mezzi pubblici, pagare corse di taxi o effettuare acquisti in esercizi commerciali dotati di POS NFC, interagire con smart poster pubblicitari, acquisire informazioni su beni artistici e architettonici sempre tramite NFC. O, ancora di più, progettare una supply chain con questi paradigmi. Apriti cielo (se è geolocalizzabile e tracciabile)! 

Articolo di Fabrizio Bellavista

Near Field Communication (NFC) e non solo: l'incontro tra il mobile e le tecnologie riconoscitive ha aperto un nuovo mondo di interconnessioni in cui l’"Internet delle cose" (orrenda dicitura!!!) finalmente decolla: il grande progetto targato HP di costituire un sistema nervoso globale sul nostro pianeta che facesse da canale alle connessioni umane e delle cose, si sta avverando. Partiamo da una brevissima galoppata siglata 1990-2012 e tocchiamo in estrema sintesi le tappe essenziali di quelli che per me rappresentano gli step di tre rivoluzioni dentro la rivoluzione: 1990, l'affermarsi del World Wide Web; 1999-2004, l'avvento del Web 2.0 e l'esplosione del social connected world (Linkedin è targato maggio 2003, Facebook febbraio 2004); infine, la  terza rivoluzione, il mobile (o meglio il Geo Tag World)  la "terza ondata tecnologica" che ha rivoluzionato le relazioni sia umane che di affari.

Partiamo dalla prima, l'affermarsi del World Wide Web (abbreviato in WWW). Berners-Lee ha proposto nel 1990 di usare l'ipertesto "per link e informazioni di accesso di vario tipo, come una rete di nodi in cui l'utente può navigare a volontà ", pubblicamente presentato nel dicembre dello stesso anno. La seconda ondata innovativa è datata 1999: Web 2.0 è stato coniato nel 1999 per descrivere i siti web che utilizzano la tecnologia al di là delle pagine statiche di siti web precedenti. Visione che trova applicazione e concretizzazione con Tim O'Reilly per una conferenza del 2004 contenente il titolo “Web 2.0”.

La terza ondata (Mobile or Geo Tag World) è rappresentata dall'arrivo dei geolocalizzanti device coniugati con la ricerca di tecnologie di identificazione automatica unitamente alle tecnologie geolocalizzanti: da questo incontro, l’aprirsi di mille nuove opportunità legate alla portabilità di un device in grado di fare molto, per esempio pagare, condividere foto, file, riconoscere e farsi riconoscere, ecc. ( ma attenzione, non solo di smartphone si tratta). Da qui il passo è breve per sviluppare un'infinita serie di opzioni non solo nel campo della comunicazione e del marketing: si va dal medicale a quello del riconoscimento d'identità, dalla tracciabilità di una filiera a sistemi anti furto ai pagamenti...

E' notizia recente l'arrivo di Google Wallet che sancisce di fatto l'era dei pagamenti tramite smartphone. E con questo suggello prestigioso, si chiude il cerchio: web per connettere hub diversi, il 2.0 per socializzarli, la mobile age (con la sua estensione proximity life) per geoprogettare. Ecco, geoprogettare è il termine che meglio rappresenta il nuovo di queste componenti. E per geoprogettare non intendo solo un processo materiale ma anche uno mentale. E in questo caso lo smartphone è il centro, anzi, smart lo è...

Lorenzo Vezzani, partner di Inema Srl, si occupa di consulenza organizzativa e operations management da più di 10 anni; al Global Logistic Expo fa di questo argomento una versione sofisticata, definita SMART Supply Chain il 21 novembre alle ore 9. Il decennio 2010-2020 si sta configurando come il decennio “SMART”. Smart devices, smart grid, smart manufacturing, smart city sono solo alcuni dei nuovi vocaboli nati per indicare nuovi modelli di business, nuove modalità di relazione nelle Supply Chain, nuove tecnologie e nuovi processi per “trasformare qualcosa di complicato in qualcosa di semplice ed efficiente”. Con “SMART Supply Chain” si intende una Supply Chain profondamente interconnessa, ad alta intensità di conoscenza, guidata dalla domanda, dove tutti i business e le attività operative sono ottimizzate per ottenere miglioramenti del livello di servizio, incrementi di efficienza, riduzione del consumo delle risorse e miglioramenti delle performance economiche. E la revisione organizzativa e dei processi è il principale fattore abilitante al vantaggio competitivo ottenibile con l’approccio SMART e consente di sfruttare appieno le nuove tecnologie, evitando di “automatizzare le inefficienze”.

Che lo si voglia oppure no, la “smartness” sta modificando le Supply Chain di ogni settore: da qui a passare ed approfondire con RFID e NFC il passo è brevissimo. Questo passo lo fa l’Ing. Luca Cremona, senior researcher con il Lab#ID dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC, il 22 novembre alle 16.30 sempre in occasione del Global Logistic Expo di novembre 2012, con l'intervento: “RFId e NFC a supporto della supply chain: focus sull’ultimo miglio”. La collaborazione fra le aziende di una stessa filiera è un ambito di ricerca e progettuale molto attuale, nel quale, ancora una volta, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) rivestono un ruolo determinante. La necessità crescente di favorire la competitività di un’intera filiera, oltre a quella della singola azienda, spinge verso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche non solo a supporto dei processi interni, ma anche di quelli condivisi tra più organizzazioni. E’ quanto accade, ad esempio, nei processi di sourcing e di delivery, sui quali si focalizzerà l’intervento dell’Ing. Cremona. L’obiettivo è quello di presentare le diverse possibilità applicative offerte dalle tecnologie di identificazione automatica e non solo (RFId, WSN, NFC, smart sensors…), delineare il quadro tecnologico e organizzativo di riferimento per la loro adozione ed evidenziare i benefici da questa derivanti. Un’attenzione particolare sarà dedicata all’ultimo miglio della catena logistica, il punto vendita, e alle opportunità applicative qui aperte dalla Near Field Communication (NFC). “Con il termine ultimo miglio” afferma l’Ing. Luca Cremona “si intende quel tratto della catena logistica che va dall'azienda al punto vendita, inclusi gli eventuali centri di distribuzione. I sistemi RFId intervengono a supporto della tracciabilità dei materiali attraverso le diverse fasi, supportando l'operatività del personale. A livello di punto vendita, inoltre, i sistemi RFId (grazie a una specifica frequenza, quella NFC), intervengono a supporto sia del cliente che, dotato di smartphone NFC, può raccogliere informazioni sul singolo prodotto e utilizzare coupon e sconti tramite lo smartphone, sia a supporto del personale del negozio che può, in questo modo, fornire un servizio più preciso e rapido verso il consumatore”.

 

http://www.global-logistics-expo.it/