Jobs Act: il governo pone la fiducia.
Nessuna intesa al vertice di maggioranza sul decreto Lavoro – non c’è mediazione che tenga, non si è raggiunto nessun accordo sulle modifiche: né sulle sanzioni per l'apprendistato né sul numero dei contratti a termine. Quali che siano le riflessioni su comportamenti e metodi avvantaggiatisi in una situazione di forti incertezze, lecita pare la rilettura e la considerazione di analisi in parte esplicitati. Cercare di conoscere i criteri e le condotte attivate, potrebbe quantomeno, a buon diritto, farci partecipi, della maniera in cui chi ci rappresenta ha motivo e spettanza. Si cerca di farlo comparando talune altre esperienze nella maniera più discreta e riguardosa possibile.
Una consuetudine contemplata dalla buona pratica: insieme con altri attraverso la prassi del lavoro, si è potuta permeare in ciascuno l’esperienza operativa possibile. In una situazione del tutto informale si è sempre cercata l’influenza reciproca nel condividere ruoli, interessi, esperienze e motivazioni: una pratica consistente nell’applicazione della conoscenza e la dinamicità del processo di apprendimento per ognuno. Il raggiungimento dello scopo ci faceva persistere con caparbia tenacia in atteggiamenti di fermezza, spesso nonostante l’evidenza contraria per le talune contingenze: non solo sfumature, ma intensi dissidi la cui compensazione ci portava a progredire.
Una partecipazione non del tutto convenzionale, ma sollecitata da una ormai, ineluttabile necessità di sperimentazione: squadre di lavoro, con orientamento a un compito specifico, uniti dall’azione e dal significato che tale condotta riveste, ci rendevano intenti a facilitare il trasferimento della conoscenza tacita e l’applicazione dei più dotati, per puntare a migliorare l’efficacia dell’apprendimento complessivo lavorando. «L’origine della conoscenza (talento) organizzativa risiede nell’intuizione e nel talento individuale».
«Le persone di talento possono intraprendere performance migliori quando “lavorano insieme”, poiché attraverso l’interazione sociale e la condivisione delle personali esperienze e conoscenze tipiche delle pratiche di on the job training, è possibile che la talentuosità individuale unita alla capacità di lavorare in gruppo, attivino delle learning community». Viene da chiedersi se l’inglesismo sia veramente entrato nel linguaggio nostrano, nella giusta maniera per esercitare con la dovuta forza e rappresentatività la via per un rinnovamento economico, finanziario, legislativo e culturale. Il governo vuole evitare nuove modifiche rispetto a quelle varate dalla commissione competente. «Serve risposta urgente per rilanciare l'occupazione». Dunque se è necessaria la fiducia che fiducia sia.
Poi ci aspetta lo JOBS ACT e altre novità interessanti tutte incardinate sul nuovo che avanza e con tipologie contrattuali che sostengano chi ha perso il lavoro e vuole rientrare attraverso una riqualificazione e riconversione professionale concreta. «JOBS Act, maiuscolo, è un acronimo: Jumpstart Our Business Startups Act, ma non è una coincidenza che vada a formare la parola “jobs”. Il provvedimento mira a promuovere lo sviluppo di startup, semplificando una serie di procedure per le imprese, facilitando il reperimento di fondi e il crowdfunding (infografica da Forbes). Offre una serie di agevolazioni alle cosiddette emerging growth companies (ovvero “imprese emergenti in crescita”), definite come quelle imprese con un fatturato lordo inferiore a un miliardo di dollari nell’ultimo anno fiscale». (linkiesta.it)