Eventi sistemici casi di studio Salone del Gusto e Terra Madre.
Il Professor Luigi Bistagnino, direttore scientifico del progetto preside del Corso di Studi di Design del Politecnico di Torino, riassume così il design sistemico: «Quello che io chiamo output di un sistema, diventa input per un’altro, sia in entrata sia in uscita. Quando parliamo ad esempio di materia vergine che cosa intendiamo? La materia vergine è l’output del sistema territoriale che diventa risorsa per chi la utilizza». Una volta incalzato su quanto si possa basare l’opera di pensatori come Fritjof Capra, Gunter Pauli, Humberto Maturana (quando si parla di sistemi auto poietici o, per usare un termine mutuato dalla teoria della complessità, sistemi adattativi), attualizzandola ne conviene con apprezzabile certezza: «Il progettista, chi si occupa di design, è una persona che ha uno sguardo molto ampio sui problemi e utilizzando diversi materiali li sintetizza in qualcos’altro. Facendo ricerche sulla fine vita di prodotto mi sono reso conto che prima di tutto questo portava dei risultati nell’abbassamento di materia utilizzata. Se io ho delle risorse, devo cercare di utilizzare quelle che servono per la mia vita, facendo si che quello che non uso non sia sprecato, ma sia utilizzato per qualcos’altro».
Viviamo in un mondo - economico, sociale, politico, istituzionale, culturale- caratterizzato da una polifonia, una pluralità di voci. Ad ogni angolo di strada, in ogni paese, attraverso ogni medium, voci diverse si esprimono. La polifonia complessiva è un po' sgangherata: le voci risuonano per lo più inconciliabili, come una babele via via più aggrovigliata. Riprendiamo col dire del Professore Bistagnino. «E’ dall’inizio del novecento che si parla di questa cose: Maturana, Varela, Bertalanffy, la cibernetica stessa ha affrontato queste tematiche, le grandi scuole tipo il Bauhaus hanno cercato di intrecciare fonti, materia e saperi diversi, la progettazione che prende da altri campi, dall’ergonomia ma anche dall’arte. Da progettista ho analizzato queste cose e ho cercato di far si che diventassero un elemento del progettare, guardando con occhi diversi le cose che sto manipolando. Non è più il prodotto, la parte essenziale, ma è come tratto la materia e come gestisco la progettazione. Ma se cambio questo, cambio inevitabilmente il prodotto. Il design si è sempre occupato dell’ultima parte, il prodotto, mentre se devo cambiare il mondo, devo cambiare anche il processo produttivo, non solo il prodotto, altrimenti è un mero maquillage».
Presentato il Salone del Gusto 2014 di Torino. Nell’edizione del 2014 del Salone del Gusto e Terra Madre al centro della scena ci sarà la tutela della biodiversità che purtroppo è sempre più a rischio. Petrini striglia l’Expo: « Si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo. Dieci edizioni del Salone e dieci anni di Terra Madre. Certo, se si ripensa al 1996, era proprio un altro mondo! Esordisce così Carlo Petrini, presidente di Slow Food, in occasione della presentazione del Salone del Gusto e Terra Madre, che si svolgerà dal 23 al 27 ottobre 2014 a Torino Lingotto Fiere e Oval». L’edizione di quest’anno precederà di pochi mesi l’Expo 2015 di Milano che avrà proprio il cibo come filo conduttore. E su questo si concentra l’attenzione di Petrini: «Da quando l’hanno presentato, si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta, ma non scordiamoci che l’asso di picche è rappresentato da Terra Madre! Parteciperemo all’Expo in maniera critica perché questo evento non ha anima. Expo va trattato con determinazione, chi gli vuole bene non può stare zitto, ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente. Dobbiamo metterci l’anima, e questo significa garantire il diritto al cibo per tutti». Ha finito Petrini. (altro)
Fonte: www.greenews.info