Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

L'Iraq cosa ci insegna rispetto ai media?

21/05/2004 10230 lettori
4 minuti
La foto di accompagnamento è di Jamie Francis[Times photo]

La seconda guerra irachena, che difficilmente ormai si può ancora pensare conclusa, è stata estremamente interessante sul piano del ruolo dei media.
Partiamo dalle note positive: nonostante tutto i mezzi d'informazione possono essere ancora uno strumento di democrazia che va contro i poteri costituiti, lo scandalo delle torture infatti ha dimostrato che il loro ruolo di sensibilizzatori dell'opinione pubblica è ancora vivo.

Un altro elemento tendenzialmente positivo è poi la presenza di voci alternative a quelli dei media occidentali, impersonate soprattutto da Al Jazeera, che consentono quantomeno di avere un altro punto di vista sugli eventi.
Non sempre questi mezzi d'informazione si rivelano imparziali, tuttavia essi rappresentano un canale aperto su e verso il mondo arabo, un veicolo per far arrivare i nostri messaggi a destinatari tradizionalmente non coperti dai media occidentali.

Purtroppo però questa guerra non ha segnato solo passaggi positivi per quanto riguarda i mezzi di comunicazione di massa.
Il conflitto iracheno infatti ha sviluppato a pieno tutti gli aspetti della guerra mediatica, in cui le opposte fazioni si lanciano messaggi e provocazioni, anche cruente,  attraverso i media.
I vari casi degli ostaggi occidentali rapiti e le brutali uccisioni di Fabrizio Quattrocchi e Nicholas Berg ne sono la testimonianza eloquente.
Prima ancora vorrei ricordare l'esibizione, non proprio esaltante, di Saddam Hussein catturato dagli americani e proposto durante la sua "visita medica" alla platea mondiale.

Tutti questi gesti non possono che rappresentare un modo nuovo di stimolazione di odi e contrapposizioni su scala mondiale ed una vera e propria tecnica di combattimento, anche se non sul campo.

A questo punto mi fermo qui per quanto riguarda gli elementi messi sul tavolo della discussione perché preferirei che fosse il dibattito della Community ad alimentare il discorso.

Propongo invece un'altra provocazione, che riguarda il nostro ruolo come cittadini, a partire da una teorizzazione di Michael Schudson (Schudson, M. 1998, The Good Citizen; a History of American Civic Life. New York: Free Press).
Schudson sostiene che si deve superare il mito del "cittadino informato" che deve essere informato su tutto per poter partecipare attivamente alla vita pubblica, a favore del "monitorial citizen" che di fronte all'eccesso d'informazioni fa scanning del mondo che lo circonda, in modalità a basso consumo cognitivo, per diventare attivo solo davanti alle informazioni che lo interessano.

Qual è il reale atteggiamento di noi cittadini oggi, davanti al conflitto cruento ma anche mediatico che si svolge in Iraq? Lascio a voi la parola.

GIANLUIGI ZARANTONELLO

 

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.