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Il 31 maggio si è votato!

31/05/2015 9705 lettori
4 minuti

Da modesto autodidatta, con un certo diletto, cerco di sviluppare da solo per «proprio conto la propria cultura». Il proposito della necessaria comprensibilità m’induce all’opportuno approfondimento di concetti e termini particolari. Il pretesto della rilettura di un mio immaginifico racconto, inviato per la partecipazione al concorso letterario «Scripta Manent» nella Circoscrizione sette di Como, ha suscitato qualche tardiva remora a proposito di due cruciali argomenti:

  1. Reading «può essere anche l'evoluzione logica: non sola esibizione vocale, ma anche espressione naturale».
  2. Il congiuntivo «è il modo verbale che esprime desiderio o incertezza. E’ considerato difficile anche dagli italiani, che spesso lo sostituiscono con l’indicativo nella lingua parlata».

«Un tempo ormai lontano, si era stati in tanti, membri dello stesso nucleo familiare vincolati da legami profondi. Tutti insiemi si costituiva una casata esemplare, conforme alle migliori tradizioni: stanziali su un fondo al fine di coltivarlo. Regole, non scritte, volevano che i figli maschi, rimanessero sempre nella stessa famiglia. Capofamiglia era il più anziano, «a meno che la sua mente non vacillava per vecchiaia»; in tal caso lo sostituiva il più vicino in età. Erano tempi in cui non ci si curava tanto del divenire, quanto del progredire: tali e tanti erano i doveri d’assolvere per far migliorare l’appezzamento di terreno, ottenuto con stento ed azzardo. L'intimo legame esistente fra lo spirito familiare e la conservazione della terra non era per niente l'enigma della famiglia grazie alla forza della fede e la certezza dell’assistenza dello Spirito nell’agire quotidiano». Dal sormonto alle paratie…L’evoluzione della realtà..   

L’occasione di un video che riproduce un laboratorio didattico: spettacolo e vera e propria lezione d’italiano, ha infuso curioso entusiasmo ed ilare interesse nello svolgimento dell’ora interpretata e sceneggiata con garbo e perizia. Buon giorno io sono il congiuntivo

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.