Dare uno scopo alle proprie letture
Orientare la riflessione verso la ricerca e la creazione di relazioni, in abito di reciprocità, è stata e resta la meta. Fare considerazioni originali e pertinenti, incitare la creatività, incoraggiare iniziative tese a riabilitare il senso primario dell’agire politico, assecondare la cultura come vettore d’emancipazione, non può rientrare nelle mie competenze, ma regge il vedermi interessato. L’estenuante ricerca di un buon risultato, svolta con una metodologia empirica che vuole spiegare grandezze il cui valore e le cui relazioni non possono essere valutate altrimenti che con l’esperienza, stenta a soddisfare. È importante recuperare il senso della propria identità, una volta lasciata la professione e smesso ogni ruolo.
L’aver potuto riflettere su l’esercizio professionale, durato sette lustri abbondanti, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità, ed aver visto emergere quel tacito agire desumibile da indizi e concretezza dei fatti, mi induce a perseverare nel proposito di incitare la creatività. Una creatività che possa produrre nuove idee: «creatività e cultura costituiscono il pilastro della qualità sociale». La creatività è strettamente legata all’originalità, la creatività e qualcosa di nuovo che nasce spontaneamente, altrimenti c’è già il conosciuto, il già fatto che viene portato avanti, il ripetere che diventa rassicurante e non riserva mai sorprese.
Il successo in uno scambio comunicativo dipende non dalla ricostruzione di un significato, ma dal riconoscimento da parte dell’ascoltatore dell’intenzione del locutore: precisamente di avere un effetto sulla mente dell’ascoltatore ed insieme l’intenzione che il riconoscimento dell’intenzione stessa sia parte costitutiva del contenuto del messaggio comunicato. Un tema di grande attualità e d’interesse comune e vitale: ormai in tanti si è abituati a vivere, lavorare, apprendere tramite internet; uno strumento sempre più onnipresente nel nostro quotidiano. Un utile mezzo di comunicazione e diffusione d’informazioni, decentrata destinata a portare cambiamenti efficaci nella struttura dei mass media e nel loro rapporto con la società. La «naturale» valorizzazione di una conoscenza liberamente e immediatamente disponibile, ci ha indotto a riprendere parte di un precedente contributo stante l’intenzione di voler mettere in risalto l’utilità di dare uno scopo alle proprie letture.
Scoperto Italo Calvino con le storie di Marcovaldo: quelle in edizione riadattata prese dall'antologia scolastica, sollecitato da me medesimo a dare uno scopo alle confacenti letture col piacere di scorrere pagina dopo pagina fino alla fine del libro, cerco di integrare l’insegnamento teorico con esperienze pratiche. Con il romanzo «La chiave a stella» Primo Levi da par suo celebra il lavoro vero, quello non di carta, con una frase efficace: «Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra, ma questa è una verità che non molti conoscono». Ad un tempo e con la stessa mirabile efficacia, utile il tema trattato dal Professor Luca Fortunato – Agronomo. Argomento d’interesse culturale e generale. «Le competenze di un qualunque professionista sono (o dovrebbero essere) formate da un mix equilibrato di Sapere, Saper fare, Saper essere: l’equilibrio virtuoso, come ci insegnano gli esperti della materia».
Come corollario, da Wikipedia l'enciclopedia libera, un’altra opportunità. Il Web 2.0: «è un'espressione utilizzata spesso per indicare uno stato dell'evoluzione del World Wide Web, rispetto a una condizione precedente». S’indica come Web 2.0 «l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello d’interazione tra il sito web e l'utente…». Per meglio comprendere i concetti fondamentali del Web 2.0 può valere la pena di guardare il video
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