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Business Plan o Business Model: cosa viene prima?

07/02/2016 12401 lettori
4 minuti

Un budget aziendale dettagliato e completo partendo dall’idea imprenditoriale non è altro che un mezzo utilizzato per fare quest’operazione complessa di programmazione, rilevazione dei risultati, e adozione dei correttivi. Ed ecco il budgeting in quanto controllo del budget mediante: gestione e pianificazione mirate delle risorse;  controllo attraverso una suddivisione di competenze; controllo degli obiettivi dei singoli settori aziendali.

Interessante l'iniziativa, organizzata dallo start-up Club del fasanese Stefano Narducci. Il programma messo in campo dallo Strat-up School è di alto livello, toccando tutti i tasti fondamentali che riguardano il management delle start-up. Si comincia, infatti, dalla «valutazione dell’idea e dalla sua trasformazione in business, per arrivare man mano alla redazione del Business Plan e del Business Model Canvas, per poi cogliere i segreti che consentono di avere il giusto appeal per attrarre gli investitori informali e le stesse banche, ottenendo le tanto agognate risorse finanziarie ». Il Business Model descrive la logica con la quale un'organizzazione crea, distribuisce e cattura valore. Il successo o l'insuccesso di qualunque business dipende dalla capacità dell'azienda di creare questo valore per i propri clienti. 

La prima attività da svolgere per ripensare, rafforzare o migliorare un'azienda, per lanciare un nuovo prodotto/servizio, o per avviare una start-up ad alto valore, è quella di creare il proprio modello di business. Così potrai stabilire con precisione cosa bisogna fare,come bisogna farlo e per quali precisi clienti l'azienda vuole creare valore. L'errore più comune risulta quello di predisporre, come primo documento, il Business Plan aziendale. Il Business Plan indica Che Cosa, Quanto Tempo e Quanti Soldi servono per mettere in pratica il Business Model. Il concetto che ci interessa sottolineare in questo ambito è che «partendo dal piccolo, è importante avere sempre una visione d'insieme chiara e attenta perché la gestione aziendale, specialmente negli ultimi anni, impone molta accortezza e oculatezza nelle spese e negli investimenti».

 

 

 

Fonti: http://goo.gl/krq34X  http://goo.gl/atcSlH

 

 

 

 

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.