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Como Open Day Razionalismo 2016.

20/04/2016 12721 lettori
5 minuti

Si è trattato di un progetto di valorizzazione culturale che parte dal grande patrimonio che effettivamente esiste nel territorio. Uno sforzo unitario per permettere di visitare e scoprire, tra gli altri, il Novocomum, l’Asilo San’Elia il Monumento ai Caduti di Como. Alle aperture straordinarie e alle visite gratuite si sono affiancati diversi altri appuntamenti dei luoghi  del razionalismo: mostre e conferenze unitamente a momenti di creatività.  Il Razionalismo italiano è una corrente architettonica che si è sviluppata in Italia negli anni Venti in collegamento con il Movimento Moderno internazionale che proseguì in modo vario fino agli anni Settanta e da qui, seguendo i principi del funzionalismo, fino ai giorni nostri. Nel periodo tra le due guerre mondiali nasce in Europa il Movimento Moderno teso al rinnovamento radicale dei principi, dei caratteri e dell’approccio progettuale nell’architettura. In Italia i primi sintomi di un'adesione a questo movimento si sono avuti da parte di un gruppo di architetti di Como capeggiati dal giovane Giuseppe Terragni autore dell’opera architettonica «summa»  del Razionalismo italiano ovvero: la Casa del Fascio. Tutti conoscono il Lago di Como ma pochi sanno o si ricordano che il suo vero nome è Lago di Lario, da qui l’aggettivo lariano. Possiamo quindi parlare di un più ristretto ambito: il Razionalismo lariano. Il Razionalismo lariano a differenza del Movimento Moderno, pone l’accento sul rigore geometrico dei progetti costruttivi, privi di ornamenti e caratterizzati da linee essenziali, pulite, dal risultato finale per nulla invasivo. Frequente è l’uso di vetrocemento e pietre ornamentali locali (scelta dettata, in quegli anni, anche dalle restrizioni del Regime) che ben si intergrano nel contesto paesaggistico.

«La conoscenza dei luoghi e dei monumenti è il passo fondamentale perché cresca sul territorio la considerazione del loro valore e da ciò prenda corpo quel rispetto che essi indubbiamente meritano - spiega Luigi Cavadini, assessore alla Cultura del Comune di Como - La presenza di queste architetture è inoltre ulteriore stimolo ad un turismo culturale che nella nostra città sempre più si accompagna al turismo del paesaggio che ha nel lago e nei “monti sorgenti dall’acque” di manzoniana memoria, il richiamo primario.» L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per la storia antica, ma non ancora in modo adeguato per l’architettura e l'arte del Novecento del nostro territorio. «Il nostro obiettivo - dice l’architetto Michele Pierpaoli, presidente Ordine Architetti PCC di Como - è quello di tenere vivo l’interesse di tutti sui temi della città e dell’architettura». Il patrimonio del Razionalismo di Como vanta edifici di eccezionale valore in sé e per la città e luoghi che ci pongono da anni temi irrisolti sul loro uso, sulla loro fruizione e sulle prospettive di valorizzazione culturale. In tal senso l’Ordine ha dato un contribuito insediandosi al Novocomum di recente anche per aprirlo ai cittadini nell’ambito di tante proposte culturali. L’ampio programma dell’Open Day Razionalismo 2016 è stata un’occasione di grande rilievo in questo percorso di conoscenza.

 

Fonti: Wikipedia e stampa locale Foto: la Provincia di Como

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.