E questo non è poco.
«Agostino mantiene e rafforza la visione antropocentrica e mistica dell'universo, ponendo l'uomo al centro del mondo in quanto maggiore creazione di Dio e nel fare questo si affida alla visione aristotelica del cosmo, l'uomo ha la responsabilità di scegliere tra bene e male, ed in questo è unico tra i viventi, essendo l'unico dotato di intelletto, San Tommaso rafforzerà ulteriormente tale concezione. nel corso di questo lungo periodo saranno in pochi a contestare la visione di un mondo antropocentrico, Giordano Bruno contesterà la finitezza dell'universo, l'esclusiva umana dell'intelletto e sosterrà addirittura la metempsicosi, tutto questo gli costerà la vita, vittima della Santa Inquisizione nel Milleseicento».
I cittadini con alto senso civico, rispettano la propria città, hanno riguardo e vogliono che sia tenuta in alta considerazione. Per questo pagano le tasse, partecipano alle consultazioni politiche per avere la più consona amministrazione e, di solito, nel momento in cui l'interesse dell'amministratore è corrispondente al sentire comune, i cittadini si sentono appagati dell'appartenenza con il raggiungimento dello scopo. Le condizioni ambientali del proprio territorio mostrano il grado di civiltà di un popolo. L'agibilità delle strade e la tranquillità delle proprie residenze, percorribile le prime, raggiungibili le seconde, in ogni circostanza danno la dovuta serenità; con la partecipativa appartenenza i singoli possono essere l'orgoglio di chi amministra. Un’esemplificazione in base a criteri fondamentali, circa le linee strategiche di politica ambientale, la promozione e lo sviluppo d’iniziative che orientino la produzione, la gestione e il consumo di beni e servizi verso uno sviluppo compatibile con l'ambiente, nell’interesse del medesimo cittadino.
Capita col verificarsi di fatti contingenti che il governo della città deleghi, servizi che non possono essere svolti dalle strutture comunali con produttività. Solitamente si ricorre a gare di appalto la cui aggiudicazione è fondata solamente sul contenimento del prezzo, sorvolando sulla dovuta attenzione affinché non siano trascurati la qualità, l'attinenza ed il rispetto delle clausole del capitolato d’appalto e delle specifiche relative. Attente valutazioni dell’ambiente, scrupolo nel servizio e soddisfacimento dell’utenza devono essere prerogative dell’azienda appaltatrice. Rimane, in ogni caso, all’amministratore o a chi ne fa le veci l’onere di valutare e tutelare la congruità tra l’assolvimento del servizio ed il gradimento del servizio stesso al cittadino utente. Ciò non toglie che il presupposto fondamentale per tale garanzia è un’efficiente struttura con dei processi organizzativi. Il venir meno di tale presupposto genera contraddizione, tra organizzazione strategica e bisogni insoddisfatti.
Può sembrare, perfino bizzarra, l’iniziativa volta a sollecitare e promuovere una qual forma di partecipazione e di rappresentanza affinché «i cittadini, attori sociali, possano dare libera espressione alla propria soggettività e risposte ai propri bisogni». Ci sono momenti in cui più inteso è il bisogno di sapere. Fortunato colui il quale sente questo bisogno nell’adolescenza: opportunamente motivato, muta l’obbligo in facoltà e ne fortifica il temperamento. L’età adulta implica l’impegno di mettere in pratica le proprie attitudini congruenti con l’attività da svolgere, la cui efficacia è proporzionale alla cognizione ed alla possibilità di seguirne l’evoluzione: dacché ne consegue l’implicito bisogno dell’utile aggiornamento.
In fine arriva quel periodo della vita dove l’individuo deve potere esprimere tutto il suo carattere, libero dagli impegni sociali che ne possono avere condizionato la vita stessa. Sono poche le persone che possono avere vissuto la vita lavorativa senza ledere il prossimo, nel pieno soddisfacimento delle proprie inclinazioni. Nel momento che si esprime il bisogno di notizie e di informazione, il bisogno di comunicare: si determina la situazione in cui «la lotta, il movimento, il partito diventano un fatto esistenziale». Ci sono termini del dibattito politico, i cosiddetti luoghi comuni, di cui è imbastito il linguaggio che è quello tecnico della politica. Ebbene se si riesce con un’iniziativa, movimentata da un continuo dialogo, a digerire questi luoghi comuni, si riesce a farli digerire anche ad altri. Si riesce a farli diventare viventi. E questo non è poco.