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Meeting_point_2: Andrea Zaccariello.

15/07/2004 28988 lettori
5 minuti

In_sintesi: 38 anni, di Sassuolo, dopo il liceo artistico inizia la realizzazione di corti, i generi? dalla parodia al noir. Con gli anni arrivano i film pubblicitari, per grossi brand, ed i premi, molti, ben meritati.

A quali spot sei più legato e per quali ragioni?

Ho un rapporto quasi sempre ottimo con i miei lavori, visto che li vivo con molta passione. Tra tutti ricordo con affetto lo spot per Vape (Guaber) del 1996, dove due popolani, uno furbo e uno ignorante, discutono sull'efficacia del prodotto che secondo lo sciocco non varrebbe mai una sana ciabatta con cui schiacciarle contro al muro. Oltre ad essere stato finalista al Mezzominuto d'Oro e ad aver vinto premi prestigiosi a New York, Londra e in mezzo mondo, è lo spot che mi ha permesso di incominciare a realizzare campagne di primo livello e ha messo in evidenza le mie caratteristiche come regista che dedica particolare attenzione agli attori e alle dinamiche narrative.

 

Con quale cliente o Agenzia sei riuscito ad instaurare un buon feeling?

Dal ‘96 al ‘98 ho avuto un rapporto continuativo e ben riuscito con l'Armando Testa, in particolare con Mauro Mortaroli ed Erminio Perrocco. Poi, come tutte le storie "d'amore" ha fatto il suo corso. Così, più che di agenzie parlerei di Direttori Creativi: ricordo con grande stima Guido Chiovato (Ogilvy), Dario Neglia (McCann), Aurelio Tortelli (STV). E ho avuto un rapporto eccellente con Maurizio D'Adda e Giampiero Vigorelli, due grandissimi. In generale comunque lavoro molto bene con tutte le agenzie che amano il bel film e che non badano tanto a questioni di glamour, politically correct e "immagine" nel senso più noioso e banale del termine.

Dovendo dare, concentrata in un solo aggettivo o sostantivo, la tua percezione dei brand: Yomo, Findus.

In una parola è molto complicato esprimersi. Con entrambi ho avuto un ottimo rapporto e ho realizzato film che hanno avuto un grande successo (La campagna di lancio con Aldo Giovanni e Giacomo e l'Olimpo con Gianni Cavina). Con Findus (Sagit) c'è stato un rapporto più intenso, di collaborazione diretta e importante, ad esempio con i vertici del brand, Massacesi e Di Donato, due donne in gamba, molto intelligenti e competenti.

 

un ricordo di Massimo Girotti (diretto nel corto "Gioco da Vecchi")?

Con Massimo c'è stato un rapporto straordinario, anche fuori dal set. E’ forse l'attore a cui ho voluto più bene, per la sua grazia, la sua sensibilità e la sua umiltà, qualità molto rara nella sua categoria. Abbiamo realizzato insieme un corto pluripremiato (anche con il Nastro d'Argento) che testimonia la bravura, l'intensità e lo spessore umano di uno degli attori più straordinari che il nostro cinema ci abbia regalato.

Qual è il tuo sogno non ancora realizzato?

Un film per il mercato cinematografico che unisca ai connotati di commerciabilità anche una veduta diversa e più nobile dei sentimenti umani rispetto a come vengono raccontati oggi.

Quali sono i progetti in corso e quelli futuri?

Dopo un ottimo semestre in cui ho realizzato diverse campagne importanti come quella per il caffé Kimbo con Gigi Proietti, finalmente il progetto è una lunga e meritata vacanza!

"Navigando" tra Mezzo Minuto D'Oro e gli altri premi cosa vorresti ricordare come degno di nota?

Tra i vari premi che ho avuto il privilegio di vincere, ricordo il KA per Pagine Gialle con Claudio Bisio, e lo stesso per le due vecchiette bolognesi della Sigma Supermercati (ricordi il cammello che si beve la coca cola di una delle due, con l'altra che apostrofa: "Soppa Wanda, mò bevi come un camello!"?), personaggi che amo moltissimo e che condivido con Francesco Bettelli e la LDB, storica agenzia di Bologna.