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Quando è la tifoseria a costruire il messaggio!

05/02/2008 21812 lettori
4 minuti

Ho appena letto la notizia su rupebblica.it

MI rendo conto che il tema è delicato, e non starò qui a fare le veci di un tribunale, quello che voglio comunicare è ben altro...

Sono passati circa due mesi dalla morte di Gabbo(Gabriel Sandri) il ragazzo(e non solo tifoso) che è stato ucciso sull'autostrada.

Come ripeto non starò qui a dire chi abbia ragione o torto, non tocca a me farlo, resta però il fatto che un ragazzo è stato ucciso da una pallottola.

Come non comprendere i dolore di una famifglia distrutta in una domenica come le altre, come non poter dare tutta la nostra solidarità ad un caso come questo(e come d'altronde tanti altri).

Il fatto diventa per lo più rilevante quando ci si accorge che la giustizia sembra essere lenta ed agli occhi del "popolo", poco attenta.

Il padre di Gabbo rivendica la poca comunicazione e chiarezza del caso.

Cosa succede allora nel momento in cui i mass media si occupano per larga parte di casi come quello di Cogne, di Garlasco , di  Perugia e preferiscono glissare su altrettanti fatti di cronaca come quello di Gabriele.

Cosa  può fare un padre affinchè  la verità emerga,  come poter dare un messaggio forte, un "urlo" disperato tra le "grida" di prima pagina  quotidiane?

I media non ne parlano?

Allora il messaggio bisogna costruirselo da se, con le proprie forze , con la propria abilità...

Bisogna utilizzare dei mezzi comuni, efficaci...

Qual'è lo scossone che può dar rilievo ad una notizia?

I tifosi sono delinquenti?La tifoseria ha colpa in tutto quello che è successo?

Bene, allora sono questi gli elementi su cui far leva e far notizia...

Se le tifoserie sono "nemiche" e distruttive allora bisogna creare un messaggio in maniera tale da sovvertire questa "opinione".

 

Il padre di Gabriele assisterà il derby romano ( considerato tra i più cruenti) nella "fazione" opposta, dentro la "fazione opposta" , proprio per dare un messaggio forte!

Un messaggio forte per dire:  Non  nascondete la verità dietro  i luoghi comuni, non strumentalizzate le tifoserie  per  occultare la verità!

 

 

 

 

 

 

 

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daniele vinci
daniele vinci

About me…

Nato a Torino 25 anni fa,il 31/03/1982, trasferito e resindente a
Sant’Agata Militello(Me) dal 1991,attualmente domiciliato
a Roma per motivi di studio.

Qualifica e studi:

Dott. In Scienze della Comunicazione presso l’Università
La Sapienza di Roma, attualmente iscritto al C.d.LSpecialistica in
Comunicazione della conoscenza per le imprese e le organizzazioni
presso l’Università La Sapienza di Roma.



Esperienze pregresse :

Collaboro con il portale Comunitàzione.it
Finalista al concorso “Crea Corso” bandito da Österreich Institut
Ho frequentato Bloglab ( Laboratorio di bloggers) e un corso di Web Design.
Corso “Esperto in Comunicazione Pubblicitaria” presso la società
Impresa&Management.
Corso di montaggio cinematografico presso la NUCT di Roma
anno 2001





Esperienze lavorative :

Settembre /Dicembre 2006 Collaboratore di amministrazione
nell’ufficio disabili presso l’Adisu
(Agenzia per il Diritto agli Studi Universitari del Lazio)

Febbraio/aprile 2005 Centralinista presso l’azienda
“Grandi Numeri” per indagini di prodotto

Settembre/Novembre 2005 Assistente di cassa presso
il Centro Commerciale Auchan di Casalbertone

Giugno / Agosto 2004 Assistente alla sicurezza presso
l’agenzia World Protection

Competenze informatiche :

Web surfing, Blogger

Lingue :

Inglese scritto buono , Inglese parlato discreto,
Attestato di frequenza e merito di inglese/americano presso il
Centro di Arte e Cultura di Roma

Ultimo viaggio :

Aprile 2005 Valencia (Spagna)