Fabio Miggiano torna dal suo Africa on the Road
Africa on the Road è stato un progetto che ci ha appassionato fin da subito. Abbiamo puntato su Fabio e la sua idea. Adesso che lui è rientrato e ha portato a termine la prima fase del progetto, ci siamo riincontrati, abbiamo chiacchierato, ed ecco quello che ci siamo detti... giusto fare il resoconto, anche...
Fabio, buongiorno.
“Ciao Luca!”
Eccoci qua. Sei tornato, quindi come promesso dovresti dirci tutto.
“Direi proprio di si…le promesse esistono per essere mantenute.”
Iniziamo con calma: quanto tempo sei stato 'on the Road' per l'Africa?
“165 gg sulle strade d’Africa… praticamente ho trascorso 24 settimane on the road attraversando 17 Stati e percorrendo
In viaggio solitario, come mi avevi preannunciato o all'ultimo minuto si
è unito qualche viaggiatore disperso?
”Il viaggio si è svolto in solitario… ma durante lo stesso ho avuto modo di incontrare viaggiatori dai quattro angoli del mondo…ed è stato fantastico poter parlar la stessa lingua…avere lo stesso amore per una terra, l’Africa! Ho incontrato i cosiddetti nomadi del III° millennio, viaggiatori senza una fissa meta, letteralmente a zonzo per il mondo, temporaneamente di passaggio per il continente nero.”
Come hai fatto a 'sopravvivere' per tutto questo tempo?
”In Africa ho “vissuto” più che sopravvissuto. Penso anzi che è proprio nel mondo in cui vivo(il cosiddetto primo mondo) stento a sopravvivere. Ho bisogno di spazi sconfinati, gente ospitale, emozioni genuine…spesso le ho trovate in Africa e non quì. Ma spero davvero che ci sia un inversione di tendenza e che anche qui si inizi a vivere.”
L'Africa, una grande cultura. Prima di partire avevi l'utopia di un
mondo solo, adesso che sei tornato pensi che sia realizzabile?
“Il mondo solo non e’ realizzabile…ma certamente siamo in una fase in cui la globalizzazione è arrivata davvero ovunque…e non mi stupirei ora nel vedere un bambino nudo in Africa che indossa una t-shirt del calciatore del momento (del momento di qualche anno fa’).
I media, i giornali, ecc abbattono tutti i confini e le distanze diventano solo utopiche…ma è bene che le differenze tra i popoli rimangano, fonti inesauribili di confronto e arricchimento culturale.”
Senti, ma a questo punto come prosegue il tuo progetto?
“Il progetto procede meglio del previsto, e delle 25 ore di filmati pronosticati prima della partenza ne ho portate a casa 66, praticamente più del doppio!
Anche il diario di viaggio(in parte pubblicato attraverso il blog) ha avuto riscontri positivi da parte di case editrici, giornalisti, viaggiatori e studenti. Un diario in cui ho cercato di parlare d’africa in maniera intelligente ed ironica, facendo trasparire anche nelle situazioni più difficili l’amore pungente verso questa terra. Un diario che vorrei proporre a qualche casa editrice…magari qualcuno leggerà quest’intervista…e chissà!?”
Che taglio vuoi dare al reportage?
“L’idea è chiara ma il mercato italiano non mi sembra ancora pronto per ricevere il taglio che abbiamo in testa, io e alcuni miei collaboratori. Mostrare l’Africa così com’è, nè bianca (con il classico cocktail sotto la palma da cocco sulle rive di una bellissima spiaggia bianca), nè nera (come spesso ci viene filtrata dai media in seconda serata, martoriata da guerre, stragi e malattie…ormai immagini depositate nella nostra mente).
L’Africa in realtà è di mille tonalità di grigio!
Proprio perché ricca di contrasti che spesso facciamo finta di non vedere, contrasti temporali e fisici spesso vicini, che vogliamo ignorare…ignoranti della verità.
Una realtà che ho vissuto, filmato e documentato e di cui stiamo preparando un “Promo” da proporre in anteprima alle televisioni che saranno interessate e vorranno visionarlo.”
Quindi possiamo invitare redattori e autori televisivi a prendere
contatto con te per visionare il materiale?
”L’invito è ora ufficiale!
Quello che abbiamo in mente è sicuramente un Reportage di rottura, avente scopo di rivitalizzare un’idea ormai troppo logora, che vede il continente africano ingabbiato nello stereotipo di una visione dicotomica. Un reportage che faccia riflettere la gente, che faccia funzionare il cervello oltre l’iride dell’occhio.”
Che grande ragazzi! Mi piace lo spirito di iniziativa e la voglia che
ha. Quindi RAI, Fininvest, credo che potreste affrettarvi per
accalappiare questo grande viaggiatore solitario e perché no, costruire
con lui una trasmissione televisiva.
“Io sono pronto ma ora sta a loro farsi avanti.
Spero che siano per prime le televisioni e le redazioni Made in Italy a bussare alla porta, ma anche quelle straniere sono invitate.”
Fabio, in bocca al lupo per il tuo progetto, noi ci si risente.
Sicuramente ci sentiremo a breve Luca, nel frattempo crepi il lupo…animale immaginario di tutti i miei viaggi!
Un abbraccio a te e a tutti i lettori di Comunitazione, grazie di aver creduto in “Africa on the road”.
”Africa on the road continua…”
Fabio Miggiano