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Telefonia mobile: la partita si gioca a colpi di testimonial

17/11/2005 10156 lettori
4 minuti

Sembra che finalmente gli operatori di telefonia mobile abbiano capito come strutturare i propri spot, puntando fortemente, e incondizionatamente, sulla presenza massiccia di testimonial famosi. Più volte, su questo sito, ci siamo occupati della sostanziale assenza di contraddittorio, da parte dei concorrenti, alle campagne pubblicitarie Tim, tutte costruite su una serialità che, a volte più riuscita altre meno, creava tante piccole storie da raccontare ai telespettatori-consumatori, mentre sia Vodafone che Wind non proponevano spot particolarmente originali o ingegnosi, e 3, appena arrivata sul mercato, era ancora ingiudicabile. Adesso il vento sta cambiando. Analizziamo brevemente gli ultimi spot di Tim, Vodafone, Wind e 3.

 

Tim: la campagna con Diego e Adriana è la peggiore che i creativi di Telecom Italia Mobile abbiano mai ideato. Si può dire che sia partita storta e non sia mai effettivamente riuscita a raddrizzarsi. Prima ci hanno presentato i due protagonisti come i belloni della situazione, poi, vedendo che avevano uno scarsissimo appeal sul pubblico, hanno cercato di ridicolizzarli per renderli più simpatici, ma senza sortire effetti migliori. Alla fine c’è voluto un personaggio di indubbio carisma come Christian De Sica per risollevare le sorti: l’attore romano, nei panni del vigile Urbano Persichetti, è di gran lunga superiore alle “gesta” della coppia, che infatti è finita in soffitta. Giusto Adriana in questi ultimi tempi è stata ritirata fuori, quasi per cercare in extremis di giustificarne la presenza. Molto meglio la fugace apparizione, qualche spot fa, di Valentino Rossi nei panni dell’imbranato assistente di De Sica.

 

Wind: finalmente nell’azienda hanno capito che l’impiego di testimonial famosi, anziché di interpreti anonimi, giova di gran lunga di più all’immagine del prodotto. Sarà merito, questa nuova coscienza di marketing, del cambio di proprietà? Chissà. Sta di fatto che, dopo la presenza di personaggi come Ezio Greggio, non erano più stati associati vip alle offerte Wind. Ben venga, dunque, l’accordo con Aldo, Giovanni e Giacomo, che, oltre a comunicare perfettamente la rispondenza del prodotto allo storyboard dello spot (spesso si rischia di cadere nella trappola del messaggio che non arriva efficacemente al destinatario), trasmettono allegria e divertimento, com’è d’altronde nella loro tradizione comica.

 

3: questa azienda ci sta abituando alle cose in grande. E non solo per i cellulari a prezzi stracciati. Da quando ha messo sotto contratto Claudio Amendola, ne abbiamo viste delle belle. Prima l’esordio, quasi in sordina, dell’attore con le sue figlie, poi l’incontro con Giovanni Rana (brillante esempio di co-marketing), Linus e Albertino, Simona Ventura e – autentico momento di esplosione – il tormentone di “Videochiamami” con la coppia Valeria Marini - Vittorio Cecchi Gori. Si può ipotizzare che fra Amendola e la Marini possa avvenire un passaggio di consegne, un po’ come è stato tra De Sica e Adriana, perché la Valeria nazionale comincia a vedersi molto spesso. 3, tuttavia, ha toccato il top con l’ultimo spot, ingaggiando addirittura Giulio Andreotti: uno che, a prescindere dalle polemiche politiche e non, fa ormai parte della storia italiana, e suscita simpatia per il suo essere quasi fuori posto in un contesto del genere.

 

Vodafone: continua ad essere un caso a sé, un’isola (troppo) felice, certamente lontana ed indipendente dal trend attualmente imperante. Perché, di contro alla presenza di testimonial noti negli altri spot, Vodafone, che una testimonial celebre ce l’ha già, ma solo perché è stata l’azienda stessa a renderla tale negli anni, sembra piuttosto timidamente orientarsi verso una strada diversa da quella dei suoi competitor e dunque in netta controtendenza. Eccola così spostarsi nei territori dell’anonimato, presentando una serie di persone che, se Megan Gale dice “Tutto intorno a te”, ribattono semplicemente “Tutto intorno a me”. Insomma, questo atto può essere interpretato come l’ennesimo step che Vodafone sta intraprendendo nell’ambito di quella sua volontà di affrancarsi lentamente dal “fardello” di Megan per sperimentare altre soluzioni. Non male come idea, ma sarebbe bene fare le cose con maggiore velocità, visto che gli altri non aspettano. 

Insomma, in conclusione ci si può rallegrare dell’attuale situazione generale inerente agli operatori, sostenendo che, rispetto al passato, il divario tra le compagnie di telefonia mobile appare oggi meno vasto, se escludiamo lo scarto con Vodafone, che continua ad ostinarsi, chissà poi perché, nel perseguire la propria politica promozionale.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.