Il buzz marketing anima della web communication
L'avvento dei blog ha posto maggiormente l'attenzione sulle modalità di trasmissione dei messaggi su internet. Ogni canale comunicativo (Tv, stampa, radio, internet) ha un proprio linguaggio attraverso il quale trasmettere i messaggi; la tv si basa al 70% sulle immagini, la radio sulla forza emotiva della voce, la stampa su una giusta contaminazione di immagini e parole, internet si fonda, essendo basata sugli ipertesti quindi su frasi "dinamiche", sul classico passaparola.Le immagini funzionano, ma se riesco a proporre un messaggio che grazie all'ipertestualità possa propagarsi in pochissime ore in ogni parte del globo, ho raggiunto il massimo del risultato avendo investito un decimo di quanto richiesto dagli altri media. E' il passaparola il segreto alla base della diffusione di notizie su internet; passaparola noto ai marketer con la denominzaione universale di buzz.
L'improvvisa, smisurata ed isterica esplosione e diffusione dei blog non fa che corroborare ed implementare questa "tecnica"; leggo infatti sull'ultimo numero di BusinessWeek un articolo che indica la via migliore per building a good web buzz. L'articolo parte dalla considerazione che viene fatta da tutte le aziende che vogliono iniziare ad investire su internet: come creare awareness intorno un prodotto con poco budget? E' utile la pubblicità su altri siti? Comprare keywords; si ma dove, su Google o su Yahoo? Assumere un PR?
Politiche sicuramente giuste, ma con costi elevati se si vogliono raggiungere grandi quantità di utenti.
Alcuni consigli invece per far in modo che si parli del proprio biz e per attirare utenti sul proprio sito in modo quasi completamente gratuito sono invece:
1) offrire qualche tool gratuito; inteso sia come attività di svago, sia come latest news, sia come valore aggiunto al proprio prodotto (esempio: un'agenzia immobiliare può mostrare un appartamento in vendita usando Google Maps)
2) organizzare un evento e ditribuire inviti via internet ai propri utenti con la possibilità, per questi ultimi, di caricare le foto sul sito. In questo modo gli utenti torneranno a vedere le proprie foto caricate e diranno agli amici di andarle a vedere; a loro volta questi vorranno essere al prossimo evento così da caricare le proprie foto e così via.
3) aprire un corporate blog; iniziare quindi a far parlare di se usando la possibilità di condivisione di idee ed opinioni offerte dai blog. Un corporate blog non da intendersi come vetrina dove parlare dei propri prodotti, ma un modo per parlare del mercato in cui la "nostra" azienda opera apportando il proprio punto di vista (esempio: una'agenzia immobiliare può aprire un blog dove parla del mondo degli immobili, con novità, tendenze e legislazioni senza far menzione dei propri immobili in vendita).
Seguendo questi tre punti ogni azienda può creare quella brand awarness di cui necessita negli affari senza investire milioni di euro sui media tradizionali creando quell'effetto di loyalty nell'utente, che diverrà quindi costante lettore e quindi utente del proprio sito; e per un'azienda ogni utente "fisso" del proprio sito è un potenziale cliente