L'importanza di una Comunità on-line di SdC
Chi s'imbatte in questo sito navigando sul Web probabilmente si chiederà: perché una Comunità delle Scienze della Comunicazione?La domanda è senza dubbio lecita: sulla Comunicazione si è detto e si dice tutto ed il contrario di tutto, segno che la disciplina ha confini ancora confusi ma allo stesso tempo che è indispensabile nel mondo d'oggi.
Gli stessi Comunicatori, specie per quanto riguarda gli studenti, vivono quest'incerta collocazione con disagio, aumentato dalla frammentazione e dallo scarso dialogo fra le loro diverse realtà, fino a perdere forse anch'essi la percezione della loro identità
In risposta a questo problema di conoscenza ma anche d'autoconsapevolezza è nato questo sito: l'obiezione però potrebbe essere di nuovo "Ma perché una Comunità On-line?".
Per spiegare questo voglio ricorrere a John B.Thompson, il quale distingue tre tipi d'interazione fra gli esseri umani, quella faccia a faccia, quella mediata (ad es. da uno strumento come il telefono) e la quasi interazione mediata (es. i mass media).
La comunicazione faccia a faccia è certamente la più ricca ed efficace ma implica la compresenza fisica ed un numero di partecipanti ridotto mentre quella mediata usa uno strumento per superare le distanze ma comunque è sempre limitata per quanto riguarda la quantità di soggetti coinvolti.
L'ultima, la quasi-interazione mediata, permette invece di raggiungere pubblici vastissimi ma ha un difetto, è unidirezionale, c'è una fonte (giornale, tv) che invia a spettatori anonimi una serie di messaggi cui essi fondamentalmente non possono rispondere.
Tutto questo per dire cosa? Beh, se ci pensate una comunità on-line permette di prendere molto delle tre forme citate e di trovare un compromesso che, anche se non perfetto, consente di raggiungere il nostro scopo, che è quello di mettere in contatto, in un modo molto simile a quello dialogico, persone disperse nello spazio.
Nel nostro caso gli studenti, docenti e professionisti della Comunicazione in Italia non sono un numero infinito ma sono sparpagliati e non hanno certo molte occasioni di parlarsi tutti assieme, cosa che causa, fra l'altro, anche quei problemi di coordinamento/uniformità dei programmi di studio di cui ho parlato recentemente
Il dialogo su Comunitazione è permesso dalla possibilità di commentare i testi presenti e/o di dire la propria su di un argomento e di veder comparire in tempo reale tali parole sul sito, dando luogo ad un dibattito a distanza (per i dettagli vedi "Vivi la Comunità").
Anche la pubblicazione di articoli, una volta registratisi, avviene seguendo una procedura guidata senza interventi da parte della redazione del sito.
Partecipare direttamente e senza intermediazione, questo è ciò che permette la Comunità, per questo non siamo in concorrenza con altri siti esistenti che offrono (ottimi) servizi, notizie e via dicendo, non siamo infatti un'alternativa ad essi ma un completamento, uno spazio libero di dibattito su tutto ciò che si muove nel mondo della Comunicazione.
Una ricaduta positiva poi è anche quella di conoscere e far conoscere tutte le numerose iniziative che animano le Facoltà ed i Corsi di SdC e materie affini in giro per l'Italia, senza contare poi l'occasione di confrontare le diverse esperienze accademiche, di incontrare il mondo professionale in una dimensione nazionale ed anche solo di stringere nuove amicizie e rapporti.
Ovviamente la conoscenza viene dalla condivisione, e per questo è importante l'apporto e le esperienze di tutti i siti e le associazioni legati alla Comunicazione, così come di tutti i corsi e le scuole di specializzazione che trattino queste materie: la Comunità è dellE Scienze della Comunicazione (senza voler essere in concorrenza con nessuno, nel rispetto di tutti).
Le comunità on-line oggi sono una cosa seria, un potente mezzo di comunicazione e aggregazione, non lo diciamo solo noi, lo dimostrano gli studi di Rheingold ma anche l'interesse che su di esse ripongono molte aziende (sull'argomento vedi anche "Il mercato delle Comunità virtuali").
La nostra aggrega un bisogno latente che hanno oggi i Comunicatori in Italia, quello di conoscersi e farsi conoscere.
Non ci sembra davvero un affare da poco.