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Report 1 da Creatives are bad

31/07/2006 21019 lettori
4 minuti

Si è conclusa ieri 30 luglio, creatives are bad, la mostra delle pubblicità non accetate dai clienti, delle agenzie di comunicazione campane.

La mostra, tenutasi presso il Castello Arechi a Salerno che ha suscitato l'interesse mondiale intorno al tema dell'advertising, è stata soprattutto occasione di incontro tra le agenzie, i direttori creativi, gli account, gli art e i copy non solo della Campania, ma un po' di tutta Italia.

La location prestigiosa, l'ambiente interessante e soprattutto tanta gente... tre giorni di pienone al castello di Salerno, tre giorni di osservazioni intensive per la pubblicità italiana.

Come la facciamo la pubblicità?
Questa era forse la curiosità più grossa.

Prima di iniziare l'evento avevamo fatto, per pura curiosità, una ricerca su google, e il motore di ricerca diceva:

La ricerca di 'creatives are bad' non ha prodotto risultati in nessun documento.

Suggerimenti:

  • Assicurarsi che tutte le parole siano state digitate correttamente.
  • Provare con parole chiave diverse.
  • Provare con parole chiave più generiche.

adesso, ripetendo la stessa operazione...
Risultati 1 - 10 su circa 53.500 per 'creatives are bad'. (0,12 secondi) 

53 mila e 500 risultati? in un solo mese?

Se l'interesse suscitato dall'evento si potesse misurare anche da questo parametro, diremmo che l'evento è stato seguitissimo. Se poi aggiungiamo le percezioni personali di ognuno di noi, allora ne abbiamo la certezza.

Nei prossimi giorni cercheremo di pubblicare un resoconto anche dell'interessantissimo convegno tenutosi il 28 luglio, giorno di apertura della mostra, per ora vogliamo solo ringraziare MTN company, Carmine D'Alessio e il suo staff, per averci scelto come partner principale di questa iniziativa, e vogliamo ringraziare le 31 agenzie che hanno partecipato.

Grazie anche alle tre agenzie offside che hanno inviato i loro lavori: Marco Fossati, Gianfranco Virardi e soprattutto un grazie alle Balene.

Che altro dire?
Grazie ai visitatori, tantissimi e da ogni parte d'Italia (qualcuno anche dal resto dell'Europa)... grazie ai media, a Igor Righetti e RadioUno Rai. Grazie ai giornalisti che ne hanno parlato e a quelli che non ne hanno parlato.
Grazie ai bloggers, ai forummisti.

Considerazioni mie personali?
Sì. Lo stato dell'arte della pubblicità è a due velocità diverse. La pubblicità oltre a rispecchiare la società italiana, rispecchia anche le diverse velocità che esistono ancora e separano sempre di più il nord dal sud. Voglio fare un esempio rapido ed indolore spero, puntando sul semplicistico elemento del differenziale semantico:
quando si parla di gare, alle agenzie del nord viene in mente subito un'azienda che chiama tre/cinque agenzie e chiede loro delle proposte creative, e la migliore vincerà; alle agenzie del sud viene in mente prima e più velocemente il bando della pubblica amministrazione.

In effetti la committenza, nel meridione non esiste, ma è un dato di fatto che non esistano industrie nel sud, quindi è un dato che non stupisce; però è utile per rendersi conto che in realtà l'Italia è spaccata in due tronconi. Ricucire lo strappo è possibile, e le aziende che si occupano di comunicazione possono essere un ottimo traino per le imprese che volessero crescere.

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.