Pink: vera o finta?
Pink rappresenta un’artista di rottura, difficile dire se costruita o meno. Proviamo, allora, ad analizzare i suoi tratti distintivi, soprattutto a livello di immagine, per cercare di capire se questa cantante sia autentica o costruita a tavolino. Di sicuro c’è che, nel suo ultimo disco intitolato “I’m not dead” (“Non sono morta”), un brano come “Dear Mr. President”, l’ennesimo appello al presidente Bush, non scherza, e con una semplice chitarra acustica si rivolge senza filtri, a mo’ di lettera aperta in salsa ballad, ad un uomo tanto potente quanto distante dalla gente comune. Dici Bush e intendi, inevitabilmente, guerra: anche per questo è interessante ascoltare “I’ve seen the rain”, bonus track che, introdotta da una spiegazione della stessa Pink, narra del conflitto bellico vietnamita, nonché dei suoi “famosi” reduci, di cui fa parte anche il padre di Pink, autore del pezzo. E poi c’è quella “famosa” frase, «Non voglio essere una ragazza stupida», cantata da Pink in “Stupid girl”, in cui la cantante critica duramente il vuoto spinto che sottostà allo show business, non risparmiando strali a personaggi come Linsday Lohan, Paris Hilton e Jessica Simpson (vedere il relativo clip per credere). C’è però una contraddizione: la stessa Pink fa parte di quell’industria musicale overground che tanto ama condannare. Ma non ci si ferma qui, continuando con l’amara riflessione di “I got money now”: «Non devo più piacerti, ora ho i soldi, non mi importa più ciò che dici di me. […] E sono così impegnata a comprare cose e a viaggiare nel mondo che non ho tempo per gli amici o la famiglia». Viene da chiedersi se queste parole siano autobiografiche: sicuramente lo sono quelle di “Conversations with my 13 years old”, dove Pink immagina di parlare con la se stessa tredicenne. Insomma, è dagli esordi della sua carriera che Pink gioca a fare la ragazza ribelle, costantemente in bilico tra attitudine rock e suoni (soprattutto a livello di produzione) pop. Un titolo come “I’m not dead” è riconducibile al periodo di appannamento che Pink aveva vissuto in questi ultimi tempi. Con la sua tipica energia, ora la giovane rocker sembra volerci dire che è viva e vegeta ed è intenzionata a riprendersi il suo posto. Ma noi, intanto, non siamo ancora riusciti a capire se ci è o ci fa. Un particolare non secondario, dal momento che il successo di Pink si gioca anche e soprattutto su questa forma di identità trasmessa.