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La volpe e l'uva

31/08/2006 12620 lettori
4 minuti
Ripensando a certi slogan del passato tipo "per molti, ma non per tutti", in tempi più recenti - a causa anche della cosiddetta "contrazione" dei consumi - il marketing ha rivisto alcuni canoni comunicativi al fine di rendere più approcciabili molti prodotti e servizi "premium price".
Fatta eccezione per i soliti status symbol (tipo mega yacht, jet privato, villa sulle colline di Los Angeles etc.), alcuni beni di lusso vengono oggi proposti in modo assolutamente diverso a come lo erano appena pochi anni fa, cioè meno inarrivabili e più easy to buy. In questo modo si cerca di conquistare anche coloro (es. appartenenti a fasce di reddito medio) che finora hanno potuto solo ammirare certi prodotti ma che oggi, grazie anche ad un credito al consumo più diffuso, possono finalmente concretizzare piccoli grandi sogni.

Proprio in questi giorni ho notato la nuova campagna stampa Mercedes per le sue SLK Chrome e Sport, dove le scintillanti cabrio vengono offerte con formula Light Lease. In questo caso gioca un ruolo importante il termine "light" perchè strategicamente evocativo di un qualcosa che potrebbe "pesare poco" sul bilancio personale, ed uno slogan che, basandosi sull'acronimo del modello in questione, parla soprattutto alle generazioni più giovani (solitamente quelle con meno disponibilità di risorse) ovvero:"molto Summer, poco Lease, very Kool". Inoltre, sempre nella pubblicità Mercedes in questione, alle peculiarità dell'auto non si fa minimamente accenno, si è preferito "spingere l'acceleratore" esclusivamente sul fattore economico, la chiave cioè che può davvero sbloccare (forse sto esagerando coi termini automobilistici?) ogni eventuale intento di acquisto.
Viene comunque altresì specificato che l'approvazione del finanziamento è riservata alla DaimlerChrysler Servizi Finanziari S.p.A.

Anche i servizi finanziari finalizzati al consumo hanno conosciuto nuova vita negli ultimi anni. Una sempre maggiore flessibilità è comunque auspicabile affinchè non vengano penalizzate alcune categorie di lavoratori (es. precari) nell'accedervi. Anche in tal senso l'atteggiamento verso il cliente delle tante finanziarie è alquanto variegata.

Ricordo che, quando appena neodiplomata seguii un corso di "Marketing dei prodotti finanziari" riservato ai neoassunti del ramo leasing di un noto istituto bancario italiano, una delle regole base che ci venivano somministrate era (cerco di spiegarvelo con un concetto semplice):
MAI far sentire il cliente uno sfigato, solo perchè viene a chiederci i soldi (che non ha)!
In tal senso quella banca precorreva i tempi in fatto di "comunicazione" lì dove altre, anche a fronte di richieste esigue, imponevano la loro "potenza" facendo sentire il cliente piccolo piccolo.

Ritornando sull'accessibilità di beni e servizi accennata ad inizio post, e volendo citare la celebre storia di Fedro, affinchè la volpe-cliente dopo numerosi tentativi di impossessarsi dell'uva-prodotto non abbandoni il campo snobbando infine l'oggetto del desiderio, il trend attuale in fatto di comunicazione e pubblicità pare evidente: sempre meno "volpi" dovranno rimanere a bocca asciutta!