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Un contributo suscitato dalla lettura del Manifesto di AREA 2010

19/11/2006 6632 lettori
5 minuti

Un contributo suscitato dalla lettura del Manifesto di AREA 2010.

Individuato nel «Proponimento» l’elemento pregnante dell’idea guida, in base all’esempio di intervento riportato nel sito, esorto ad una più puntuale e concreta definizione dell’argomento che tenda a dare l’opportuna stabilità nel tempo (vuole essere anche un augurio per i promotori), in tal senso riporto, testualmente, uno dei proponimenti più longevi:

Il testo del «Proponimento», scritto in un latino secentesco alquanto oscuro, apre l'Albo Linceo e contiene l'essenza dell'impegno del sodalizio. La Sapienza è considerata dai Lincei come uno stato di beatitudine, «opera soavissima veramente umana e pascolo utilissimo dell'ingegno». I Lincei intendono coltivarla con vigile disciplina, con metodi precisi, uniti in un lavoro associato. «Perciò è stato istituito da Federico Cesi il Consesso Linceo, strutturato da ottime leggi, nel quale ci siamo raccolti come in una milizia. Ci impegniamo a rimanervi fedeli fino alla fine della nostra vita; a conservare fra noi reciproco amore e scambievole consuetudine; ad aumentare i beni comuni; a professare il nome linceo in tutte le nostre opere di scienza e scriverlo sulle nostre pubblicazioni. Firmiamo di nostra mano queste tavole, affinché tutti sappiano che noi vogliamo osservare per sempre quanto vi è scritto».

«Vigile disciplina, con metodi precisi, uniti in un lavoro associato»: un assunto fatto proprio, in più occasioni, stante la mia volontà a promuovere metodi e suggerimenti, con contributi e riflessioni, verso un'innovazione pratica di conoscenza condivisa. L’ultima in ordine ti tempo un testo, «Una conoscenza condivisa per una Cultura che stimoli scambio di Buone Pratiche e diffusione di Responsabilità Sociale».

L’occasione mi pare interessante per riproporre un concetto da sempre ritenuto fondamentale: «Imparare dai migliori » altri imprenditori e manager per trasmettere le esperienze acquisite grazie all’impiego di tecnologie moderne e di strategie d’impresa. In altri termini argomentare sulle «Buone Pratiche». Per altro è risaputo che le «Buone Pratiche rappresentano un contributo significativo nel miglioramento della struttura di vita nel mondo intero. Sono state definite dalle Nazioni Unite e dalla Comunità internazionale come iniziative che sono risultati un successo e che:

  • Hanno contribuito in modo tangibile e visibile verso il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni interessate;
  • Sono i risultati di cooperazione efficace tra i settori pubblici, privati e civici;
  • Sono socialmente, culturalmente, economicamente e sul piano ambientale duraturi.

Il relativo obiettivo è di promuovere e:

  • Di migliorare le politiche pubbliche settoriali su base di ciò che funziona;
  • Di suscitare una presa di coscienza presso le istanze decisionali in tutti i livelli, come pure presso il pubblico, su soluzioni potenziali di fronte ai problemi sociali economici ed ambientali;
  • Di condividere e trasferire la conoscenza, la competenza e l'esperienza con la messa in rete dei partner tramite l'apprendistato e della cooperazione decentrata».
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.