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Gianni Lombardi: la creatività, lo yoga e la produzione di idee.

22/01/2007 20418 lettori
4 minuti

Oggi incontriamo Gianni Lombardi, autore,
tra le altre cose di 'posta tosta',
copy writer di successo
(tra le altre cose è il traduttore de
il mestiere del copywriter di Crompton...)
Dopo molti anni di attività come pubblicitario
e per 20 anni lontano dal mondo dello yoga
torna ad interessarsi della meditazione orientale e...
'Da quando ha ripreso, si sente di nuovo
come se avesse 17 anni.'


Ciao Gianni e bentornato su www.comunitazione.it, allora so che stai affrontando una nuova esperienza 'editoriale', ce ne vuoi parlare?

Nel 2001, dopo averlo praticato da ragazzo, ho ripreso a praticare Yoga, una disciplina di antichissima origine indiana che da qualche decennio sta riscuotendo molto interesse anche in occidente. Le diverse pratiche Yoga hanno una grande capacita', verificata nei millenni e oggi confermata anche da diverse ricerche scientifiche, di riequilibrare l'organismo a molti livelli: fisico, nervoso, neuro-vegetativo, spirituale.

Cosa se ne fa un creativo dello Yoga?

Se una persona e' interessata alla Yoga e non diventa un obbligo auto-imposto o imposto da altri, moltissimo: mangiare meno, dormire meglio, essere piu' rilassati in ogni situazione. Il tutto senza sacrifici ne' obblighi.


Molti manager sono (auto)convinti che lo stress aiuti la produzione di idee e di lavoro, altri invece, hanno le idee migliori nella stanza intima del bagno, che relazione esiste tra creatività e stress? e con le emozioni?

Lo stress da' una spinta adrenalinica che viene talvolta confusa con l'emozione della creativita'. Quando cominci a generare idee provi una sensazione di benessere e spesso una forte emozione positiva e una voglia di fare che in genere da' grande entusiasmo.

Puo' somigliare all'emozione da stress, mentre in realta' e' il suo opposto. Lo stato mentale del lavoro creativo, quando viene raggiunto, e' uno stato di grande benessere, l'opposto dello stato emotivo generato, ad esempio, da una riunione interna fortemente conflittuale.

Lo stress continuativo, come si sa, genera veri e propri danni a livello fisico (aumento della pressione, cattiva digestione, emicranie).

Qualche stimolo ci vuole, ma il clima di perenne e disorganizzata urgenza tipico delle agenzie, in breve tempo diventa controproducente, anziche' stimolante. I risultati si vedono.

Sono tanti a dare consigli sulle tecniche di produzione delle idee creative, tu che ricetta proporresti?

La prima e' staccare psicologicamente il momento del briefing dal lavoro vero e proprio. Il fatto che passi qualche tempo dal momento in cui si passano le informazioni per fare il lavoro al momento in cui si inizia il lavoro non solo e'necessario ma e' anche utile.

In questo frattempo infatti l'inconscio comincia a elaborare i dati, e talvolta, lasciando passare il tempo, la soluzione si presenta da sola.

Innumerevoli tecniche sono state studiate per generare idee ed e' troppo lungo esaminarle qui.
Un passo indispensabile per la qualita' del lavoro creativo e' lasciare decantare per qualche tempo i primi abbozzi e riprenderli in mano a mente fresca. Puo' bastare una giornata, o una settimana, pero' uno stacco ci vuole. In certi casi, quando il lavoro e' _veramente_ urgente
(ovvero meno del 10% dei casi: la maggior parte delle 'urgenze' sono invenzioni psicologiche oppure frutto di disorganizzazione), puo' bastare uscire a fare il giro dell'isolato o andare a bere un caffe' con un  collega.


In oriente le tecniche di meditazione sono molto applicate, e mi pare che sia il grande oriente a porre le sfide più grandi all'economia occidentale, quindi?

Le tecniche di meditazione e rilassamento sono state utilizzate in tutte le civilta'. La recitazione del rosario, ad esempio, e' una forma di mantra e potrebbe essere utilizzata per 'pulire la mente' e, per usare un termine informatico, resettarla.

In altre parole, anche le civilta' occidentali hanno sviluppato tecniche assimilabili allo Yoga, salvo che qui in Occidente se ne sono appropriate le diverse Chiese e religioni, che non ne riconoscono apertamente i contenuti psicofisici, limitandosi a sottolinarne i contenuti spirituali, veri o presunti.

Lo Yoga, bisogna chiarirlo, non e' una religione e puo' essere praticato da chiunque, ateo o credente, perche' e' filosofia di vita che ha dei benefici effetti collaterali dal punto di vista psicofisico.

Imparare da loro, almeno la meditazione certo, il modo di agire lento e rilassato. Lo yoga aiuta quindi la creatività?

Si' perche' insegna la flessibilita', la persistenza, la concentrazione e l'uso efficiente della propria energia.


Senti Gianni, è tempo di pronostici per il nuovo anno appena iniziato, dal tuo oservatorio, cosa credi debba dare la pubblicità per il futuro dell'economia?

Il problema italiano e' che complessivamente stato e imprese investono poco in comunicazione, e che, di questa torta complessivamente piu' piccola che negli altri paesi, troppe risorse sono drenate dalla televisione. Le aziende medie e piccole investono poco e quando investono fanno carte false per andare in tv anche quando la dimensione dell'investimento non lo giustifica: se investi troppo poco in tv, rischi di trovarti con uno spot che fai vedere agli amici e ai fornitori, ma che il pubblico non vede e non ricorda perche' nessuno l'ha visto.

Sì, non riesco a pensarla una ripresa economica senza la leva della pubblicità e della comunicazione, però... come mai da una ricerca effettuata dell'ADCI risulta che i clienti si lamentano della scarsa produttività (in termini di tempi troppo lunghi e idee inefficace) da parte delle agenzie; le agenzie si lamentano di clienti poco ricettivi... possibile che il matrimonio tra agenzie 'spinte' e clienti 'spinti' sia davvero così difficile?

I problemi matrimoniali spesso dipendono dalle attese eccessive dei due sposi, o dal fato che hanno attese diverse e non se le comunicano.

In base alla mia esperienza, il problema dei tempi e' principalmente un fatto di cultura aziendale: prima di tutto perche' la tipica azienda italiana si sveglia sempre tardi quando si tratta di 'fare la pubblicita'' (comprese le agenzie). Secondo, perche' spesso i processi decisionali all'interno dell'azienda sono il fattore di ritardo piu' importante (spesso ci vuole piu' tempo per avere l'approvazione di un lavoro che a farlo). Terzo, perche' raramente in agenzie e aziende c'e' vera delega, per cui il lavoro di sottoposti e fornitori viene giudicato
in base al criterio 'mi piace, non mi piace' e sulla base delle aspettative visualizzate nella propria testa da ciascuno dei decisori ('mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa di piu'... qualcosa di meno... mi capite, no?').

Nessuno va da un medico dicendo 'ho bisogno di una cura urgente' e poi si aspetta che la cura sia praticata in settimana senza dargli informazioni complete sui sintomi, senza aspettare i tempi tecnici degli esami, chiedendo alternative sui farmaci in base al sapore dello
sciroppo o al colore delle pillole. Invece spesso il brief e': 'abbiamo una fiera il mese prossimo e dobbiamo fare una brochure _urgente_, quando e' pronta?'.

Cosa pensi manchi alla creatività italiana?

Troppo ossessionata dalla tv, come il resto del paese.

Per uno che si occupa di comunicazione anche elettronica ed è l'autore di Come si fa a comunicare con la posta elettronica... hai solo un blog, non hai un sito e hai improvvisamente cambiato strada, ed ora ti dai completamente allo yoga, ti va di raccontarcene i motivi?

Dopo oltre venti anni che faccio il freelance, e' arrivato il momento di occuparsi anche d'altro. A quarantanni passati, la pubblicita' non mi offre piu' possibilita' di sviluppo personale interessanti, soprattutto in un momento storico in cui le agenzie preferiscono far lavorare
stagisti sottopagati per 16 ore al giorno. Lo Yoga e' una disciplina estremamente profonda, e l'insegnamento dello Yoga e utile per me e per gli altri.


Eri socio nonché segretario dell'adci, ora non sei neppure socio sostenitore, come mai hai deciso di allontanarti dal 'club più esclusivo' di pubblicitari italiani?

Fa parte del mio processo di allontanamento dal mondo della pubblicita'. Nel Club e fuori ho conosciuto gente eccezionale, pero' il settore soffre di una crisi depressiva pericolosamente contagiosa. Il Club ha fatto molto in passato e tuttora sta facendo molto, nei limiti delle sue risorse. Pero' i pubblicitari soffrono di eccessiva insicurezza.

Sono in contatto con il Club per contribuire a organizzare un Capitolo Freelance, di cui secondo me c'e' molto bisogno per dare delle linee guida professionali al settore della pubblicita' italiana. Vedremo.

Gianni, ti ringrazio davvero tanto per la tua pazienza e il tuo ritorno nelle pagine di Comunitàzione, ma prima di lasciarti regalaci un consiglio: come dobbiamo, se vogliamo, avvicinarci allo yoga?

Basta provare. La maggior parte dei centri yoga offre quasi sempre una o due lezioni gratuite.
Provare qualche centro, qualche insegnante, qualche stile di Yoga e poi scegliere. Lo Yoga e' 99% pratica e 1% teoria. E per il proprio benessere e' meglio avere la possibilita' di praticare un'ora al giorno piuttosto che avere il SUV sottocasa in centro a Milano e doverlo
spostare due volte alla settimana per la pulizia delle strade.

Se invece uno si annoia a fare Yoga, vuol dire non e' la sua disciplina oppure che non e' ancora il momento.

Chi fosse interessato puo' contattarmi tramite il blog, dove cerco di parlare di Yoga con semplicita', senza troppo fumo esoterico:

www.yogasutra.it
http://yogasutra.areablog.it
info@yogasutra.it

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.