I’d like to became a --------------------- in my Second Life.
I’d like to became a --------------------- in my Second Life.
“Second Life (SL) is a 3D on line digital word imagined, created and owned by its residents.”
Questa la definizione ufficiale del nuovo mondo virtuale che ad oggi conta già ben 6.240.591 avatars e che sta dilagando sempre più velocemente tra ragazzi e professionisti.
Una vera e propria seconda possibilità, quasi di rivalsa verso ciò che non siamo diventati ma anche l’opportunità di arricchire la nostra esistenza con un mondo fantastico dove è possibile realizzare tutto (cambiare il proprio aspetto, volare, costruire montagne).
Un mondo parallelo dove reale e virtuale si mescolano costantemente in un turbinio di emozioni, dialoghi, paesaggi e scambi monetari che tendono a cancellare o almeno indebolire il netto confine tra real e virtual life.
Ma come teorizza una delle interpretazioni di Platone, in riferimento al concetto di giustizia, secondo cui non è l'arma in se ad essere pericolosa ma l'uso che l'uomo ne fa, così bisogna guardare a SL, un mondo di infinite occasioni, positive o negative non è dato ancora saperlo.
Un mondo deserto da dover popolare, senza missioni e pozioni magiche da dover accumulare, semplicemente io (reale), il mio avatar (il mio alter ego virtuale) e un mondo da vivere.
Registrandosi si sceglie un account e si crea un nuovo Io, con occhi da gatto, corpo umano, ali sfavillanti o quant’altro ci suggerisce l’immaginazione poiché come dice il claim “Your world, your imagination”.
Ma si sa spesso l’uomo ha paura di ciò che non conosce, di ciò che non può controllare e allora decide di renderlo più accessibile, più “umano”, cercando di colonizzare SL forgiandolo ad immagine e somiglianza di RL.
Si comprano terreni e si costruiscono case, si acquistano auto, vestiti, si aprono le porte ad una nuova forma di business, insomma con il tempo la moneta unica di SL, il Linden dollar, si sta sempre più spesso trasformando in monete reali.
Molte aziende hanno già costruite delle loro sedi qui, come la Toyota, l’IBM, Sony, luoghi virtuali dove vendere i loro prodotti e dove poter veicolare la propria brand image, con dipendenti reali che hanno il compito di gestire affari con i propri avatar.
Il fotoreporter Marco Cadioli (Marco Maday, photografer in SL) è diventato il fotografo ufficiale del mondo virtuale costantemente aggiornato e presente su ciò che accade in SL, si muove in giro per il mondo (volando o teletrasportandosi: questi sono alcuni delle modalità di movimento possibile per un avatar), su commissione o su propria iniziativa, per poterlo poi riportare tutto in RL (ad esempio l’arrivo in SL di Segolène Royale in piena campagna elettorale gli ha fatto guadagnare la copertina del quotidiano francese “Libération”).
Per questa costante interconnessione tra real e virtual alcune tra le più grandi aziende ed agenzie (l’agenzia di stampa più grande al mondo, la Reuters ha già aperto, qui, una sede da tempo) si stanno muovendo per non perdere l’occasione di entrare in questo nuovo business.
Le agenzie di pubblicità e di PR si sono già messe all’opera per realizzare azioni di marketing e comunicazione, eventi e quant’altro possa diffondere in tutto il mondo e, con un contatto quasi diretto con il consumatore, il proprio brand.
La Dior Joaillerie per il lancio della sua nuova collezione di gioielli firmata Victoire de Castellane ha realizzato, all’inizio di gennaio, un’esposizione su la “Belladone Island”, un’isola fondata dalla maison Dior che prende il nome dall’”atropa belladonna”, una pianta velenosa il cui estratto veniva utilizzato dalle gentildonne d’epoca rinascimentale per dilatare le pupille e rendere lo sguardo languido e sensuale.
Guidati da un’ape-avatar, simbolo della maison Dior, si potranno ammirare piante carnivore multicolori che, aprendosi rivelano anelli tempestati di colorate pietre preziose, mentre Victoire de Castellane appare sull’isola nei panni della regine delle api.
Il lancio della collezione della de Castellane su Second Life è un esempio che apre nuove possibilità per aziende e imprenditori che vogliono pubblicizzare i loro prodotti in rete.
Pertanto molte delle maggiori agenzie di pubblicità sono già all’opera per analizzare costi e benefici di questo nuovo volto del web.
Ma realizzare eventi, mostre, campagne pubblicitarie in questo “mondo particolare” richiede metodologie e tecniche alquanto innovative, sarebbe facile riproporre iniziative simili a quelle del mondo reale ma mi chiedo: perché mai?.....perché lasciare inutilizzate le infinite idee creative e surreali che offre tale realtà virtuale e ri-presentare sempre le solite cose già viste e ri-viste.