comunicAzione(n°14)
Parliamo con una studentessa del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Padova, che con il corso di Teorie e Tecniche del Linguaggio Radiotelevisivo tenuto dal professor Bruno Voglino ha contribuito alla realizzazione di DECODER, un programma tuttora in onda su Telenordest.
Com'è nato DECODER?
DECODER nasce dall'incontro tra ben 120 studenti del corso di Teorie e Tecniche del Linguaggio Radiotelevisivo e TNE, un' emittente padovana in grado di coprire il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Durante il corso contestualmente alle lezioni teoriche sul linguaggio radiotelevisivo (paleo e neo TV, macrogeneri e sottogeneri, l'intrattenimento) abbiamo ideato, impostato, preparato e realizzato un teleprogramma destinato al palinsesto di TNE con la guida di Cristina Catarinicchia, direttrice dell'emittente e il nostro prof. Bruno Voglino, "chioccia dei comici d'oro", autore televisivo e talent scout di numerosi artisti tra i quali Villaggio, Troisi, Verdone, Fazio, Chiambretti.
Di che cosa tratta DECODER?
È un talk show di 12 puntate che parla del rapporto tra Tv e altri media, di censura, tv di strada, tv degli under 18, satira, sport, reality show, fiction, videomusic e molti altri temi legati al mondo della televisione. È la Tv guardata e decifrata dagli studenti.
La tv attraverso e oltre lo schermo con l'intenzione di capirne di più.
Non solo capire come "funziona" la televisione, ma anche spiegarci perché mediamente la tv di oggi non ci piace o non ci soddisfa.
Tutto questo attraverso i nostri occhi di spettatori prima di tutto, ma anche di persone che studiano questo medium ed hanno la sensazione che esso abbia tradito le sue potenzialità.
Come avete organizzato il lavoro?
Dopo la divisione in gruppi e la scelta dell'argomento abbiamo contattato le redazioni dei programmi di cui volevamo parlare o i personaggi da intervistare.
Siamo andati nelle sedi Rai di Roma, Torino, Napoli, alla Mediaset ma anche nella sede di Radio2, Radio Dee Jay, Radio 24. Abbiamo incontrato molti professionisti del mondo televisivo e radiofonico e abbiamo cercato di decodificare con loro la tv, di smontare lo schermo e di guardarci dentro.
Abbiamo realizzato le interviste e il resto dei servizi, che poi sono stati montati con l'aiuto dei tecnici di TNE ed infine abbiamo registrato le 12 puntate.
Ogni puntata, condotta da Cristina Catarinicchia, prevede la discussione, supportata da servizi, interviste e commenti in studio con alcuni ospiti, di uno o più argomenti che riguardano la televisione ed una piccola striscia comica sempre ad opera di noi studenti.
Sei soddisfatta di questa esperienza?
L'esperienza mi è piaciuta anche se abbiamo prima di tutto dovuto combattere con la nostra non professionalità e con i naturali problemi di organizzazione.
Ma questo esperimento mi sta dando notevoli soddisfazioni, soprattutto per l'opportunità che ci ha dato ci lavorare in una vera e propria televisione.
Cosa consiglieresti ad uno studente di Scienze della Comunicazione che vuole addentrarsi nel mondo della TV?
Non sarà facile ma il mio consiglio è di cercare di portare avanti un'idea creativa, originale e diversa che scrolli gli animi…anche all'interno di una piccola rete locale.
Siamo pieni di programmi che si ripetono e si rincorrono l'uno con l'altro nel nome dell'Auditel, di TV fatta di lacrime e sentimenti a buon prezzo, di format precotti con il giochino a premi e il divo di turno, di contenitori grossolani e volgari una proposta nuova può venire anche da noi.