L'ottantotto per cento dei giovani conosce la politica attraverso la televisione
Disinformati, distaccati e lontani. Questo il profilo che caratterizza oggi il rapporto dell’universo giovanile del nostro Paese con la politica. Un rapporto in sofferenza che si riflette anche nella modalità e nei flussi comunicativi.
Il media mix con cui, la fascia dei 16-18enni, si avvicina ai fatti, gli avvenimenti e gli eventi che interessano le vicende politiche italiane è imperniato sulla televisione. L’ottantotto per cento degli intervistati appartenenti a questo campione, come emerge da un’indagine di Swg[1] pubblicata anche sulla rivista elettronica www.postpoll.it, si informa della politica principalmente attraverso il tubo catodico. Un medium freddo o caldo che si voglia definire a seconda delle categorie, ma che lascia poco spazio per la riflessione e l’elaborazione. La velocità dei tg, l’arena rissosa dei programmi di approfondimento, caratterizza la politica in televisione degli ultimi anni non permette ai giovani di conoscere le dinamiche, il portato e il significato di scelte, posizioni o comportamenti degli attori politici che si muovono nella scelta pubblica del Paese.
Lo sviluppo di internet, però, non ha permesso alla politica di penetrare in modo efficace nelle fasce generazionali più giovani, che hanno un alto livello di confidenza con questo strumento, oltre che utilizzarlo in ogni momento della giornata. Il web rappresenta un universo di potenzialità, in parte ancora inutilizzate, specie per quel che riguarda tre direttrici evolutive, che rappresentano le sfide future per la politica in Rete: il feedback, l’on line come strumento organizzativo della politica e propugnatore di temi caldi per l’opinione pubblica. I giovani, amanti dei blog e della chat, cercano spazi di discussione dove sentirsi protagonisti e parte di una tribù politica. Per internet la sfida è quella di creare un agorà di discussione virtuale, dove scambiarsi opinioni, parlare di tematiche particolarmente importanti per l’universo giovanile. Uno strumento dialogico e relazionale per caricare di appeal la politica e permettere di riavvicinare i giovani lontani, distaccati e disinformati.