Nulla va perduto, ma tutto va riscoperto. (Pavese)
"Verrà il giorno in cui avremo portato alla luce tutto il "nostro mistero" e allora non sapremo più scrivere.L’aver ancora molto da dire,da creare contribuisce a far uscire dalla crisi esistenziale.
Ogni cosa che ci è accaduta è una ricchezza inesauribile: ogni ritorno ad essa l’accresce.
L’infanzia non è soltanto l’infanzia vissuta, ma l’idea che ce ne siamo fatti nella giovinezza, nella maturità.
L’arte moderna è un “ritorno all’infanzia”
"In arte si esprime bene soltanto ciò che fu assorbito ingenuamente. Nulla va perduto, le esperienze vanno rivisitate con nuove sfaccettature, tutto è già accaduto, ma tutto va riscoperto con nuovo stupore".
Il periodo tra l’armistizio del ’43 e il ’45 vede Pavese a Serralunga di Crea, dove la sorella Maria ha una casa. Qui ha colloqui di carattere religioso con padre Baravalle e "il diario" conserva tracce evidenti di una crisi in questa direzione, anche se non approderà ad una fede.
Gli anni del Dopoguerra saranno quelli definitivi e altamente creativi .
S’iscriverà al PCI, rimanendo sempre un autore dal carattere schivo e riservato.
Nuove passioni amorose e poi la consacrazione letteraria con il premio Strega nel 1950.Nonostante il successo avverte un senso di vuoto che avanza,ma la scrittura ha ancora la capacità di farlo vivere.
“Quando scrivi qualcosa con grande impegno sei sereno, equilibrato e felice”.
E poi cosa accadrà quando lo scrivere sarà terminato ed anche la prosa avrà esaurito le sue possibilità?
Nell’ultimo anno spariscono i riferimenti a libri propri e altrui e predominano i temi esistenziali, soprattutto: la morte e il suicidio.
L'amarezza proviene dalle critiche rivoltegli in seno al PCI .Una nuova passione finisce e non fa che accentuare il senso di solitudine.
Neppure l’arte offre più motivazioni sufficienti per continuare a vivere ed è il congedo dal mondo e dalla scrittura.
Epilogo:il suicidio. Un albergo di Torino ne è teatro.
------------------------------------------------------------------------------------------
Delusioni... e non si è più certi di ritrovare quei brividi che spingono alla scrittura …e quando si afferma:amo la solitudine e i pensieri scritti ... è un darsi coraggio…
Per quanto tempo ancora la notte dolce come una madre mi sarà accanto a darmi una giovinezza insperata e sentirò l'orgoglio di esistere comunque nonostante il resto?