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Virtual Insanity

16/08/2007 24295 lettori
4 minuti

Cosa pensa un lettore quando gli capita, sfogliando le pagine del suo magazine preferito, di guardare non una ma tante pubblicità di prodotti antietà?
L'offerta è ampia, le testimonial più o meno celebri (e più o meno credibili), i marchi di alta gamma (come i prezzi), tutti vantano molecole di ultima generazione, dichiarano anni di ricerca e test di laboratorio, promettono risultati visibili sin dalle prime applicazioni, i messaggi sono diretti ed accattivanti.
A questo punto, quale sarà l'elemento che orienterà la scelta e farà scattare l'acquisto?
I pubblicitari e le aziende vogliono saperlo, per "affilare le unghie", per approntare cioè nuove strategie comunicative da attuare con le successive campagne stampa.
Come? Attraverso questionari e sondaggi da sottoporre al panel di riferimento, fatto proprio dalle lettrici e dai lettori dei magazine che ospitano a suon di milioni di Euro le loro pubblicità.
Nei giorni scorsi ho ricevuto via e-mail l'invito a partecipare ad uno di questi survey online e, ovviamente, non ho rifiutato. Ogni occasione è buona (e va colta) per capire strategie e meccanismi di Marketing in certi settori così competitivi.
Dopo un breve excursus delle più note campagne attualmente in corso, venivano poi richiesti giudizi su una campagna specifica (quella del committente): claim e suo posizionamento, packaging, evocazioni varie. A colpirmi in modo particolare però, è stata la schermata che ho riportato fedelmente nell'illustrazione di questo post, dalla quale ho eliminato solo il nome della testata nonchè marchio e nome del prodotto in esame. In base alla sola visione della pubblicità mi si chiedeva di esprimere opinioni che avrebbero potuto avere un perchè, un valido fondamento solo dopo settimane di utilizzo regolare dell'antiage in questione.


E' come se vi invitassero a bere un bicchiere di vino su Second Life e ad elencarne, dopo l'assaggio virtuale, pure le qualità, il profumo ed il gusto.

Titti Zingone