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Incontriamo Alessandro Bonino, aka eiochemipensavo, in occasione del suo libro.

01/03/2008 44188 lettori
4 minuti

Intervista di Anna Torcoletti ad Alessandro Bonino, Aka eiochemipensavo. Blogger che ha curato la raccolta di 800 Fincipit, “Sempre cara mi fu quest’ernia al colon”, con Stefano Andreoli. 

D: Alessandro, come e quando ti è nata quest’idea di giocare con l’incipit delle poesie? Il fatto di aver coinvolto buona parte della blogosfera ha inevitabilmente contribuito a diffondere questa voglia matta di giocare, è stato un processo spontaneo oppure il progetto era nato proprio con questo obiettivo? 

R: Sai, io scrivo sul mio blog tutti i giorni o quasi, e tutti i giorni parlo di qualcosa, butto lì un'idea, non c'è un obiettivo, se non quello di divertire in primis me stesso che scrivo, e in secundis di far divertire qualcun altro. Certo che più vasto è il pubblico, più grande è la soddisfazione, ma l'obiettivo non è quello, quello è un bonus che se arriva sono contento e se non arriva pazienza. Nel caso specifico, il successo nella blogosfera è stato del tutto inaspettato: solo quando i commenti (e le segnalazioni su altri blog) hanno superato il centinaio mi sono reso conto che avevo, inconsapevolmente, creato un mostro. Non c'era nessun progetto dietro a tutto questo, è semplicemente una cosa che è successa, un'idea semplice che ha innescato una reazione a catena.

D: Ci vuoi spiegare di cosa si tratta Fincipit, questo gioco che sta facendo divertire sia il mondo on-line che off-line, dato che ora ne è uscito il libro? 

R: Il Fincipit non è altro che il prendere l'inizio di un'opera letteraria, come un romanzo o una poesia, oppure una canzone, e stravolgerlo possibilmente in maniera inaspettata e comica. Pensa che all'inizio il gioco non aveva neanche un nome, che gli è stato dato dal "collega" blogger Stefano Andreoli, insieme al quale ho lavorato alla stesura di "Sempre cara mi fu quest'ernia al colon", il libro uscito a fine anno nella Biblioteca Umoristica Mondadori. Il nome nasce dalla contrazione delle parole Fine e Incipit, oppure anche di Finto Incipit, e descrive in una sola parola il funzionamento del gioco. La raccolta ne contiene circa ottocento, una buona metà proveniente dai contributi dei lettori del blog e i restanti inventati di sana pianta da noi.

D: Secondo te, qual è il punto di forza del libro e più in generale della tua idea di stravolgere uno scritto che sia questo un romanzo, una poesia o una canzone poco importa, ciò che conta è farlo terminare al più presto con un’ironia dissacrante. 

R: Il punto di forza è proprio questo: partire da un contenuto considerato alto, quasi sacro, e di farlo precipitare nel giro di poche righe il più in basso possibile. Credo sia un gioco alla portata di chiunque, in grado di stimolare istintivamente ironia e fantasia, e forse proprio per questo ha avuto tanta fortuna. Abbiamo scelto, nel libro, di realizzare delle vere e proprie saghe con gli incipit più conosciuti della letteratura, penso alla Divina Commedia, ai Promessi Sposi, a Il vecchio e il mare, a Moby Dick, e mi pare che, soprattutto a chi legge il libro da cima a fondo (anche se è un libro che si legge volentieri anche spizzicando qua e là), questa scelta sia piaciuta particolarmente. A me, poi, piace pensare che leggendo una battuta particolarmente riuscita su un'opera non troppo famosa magari possa venire la voglia di leggere l'opera in questione.

D: Ti aspettavi tutto questo successo da parte della blogosfera? Come te lo spieghi, credi di aver portato alla luce un desiderio represso e di avergli dato la possibilità di sfogarsi liberamente? 

R: E' possibile, sì. E' possibile che il gioco abbia sollecitato ricordi scolastici non troppo piacevoli, e che il pensiero "Adesso gliela faccio vedere io a Foscolo" abbia attraversato più di una mente. Devo dire però che ho ricevuto parecchie reazioni positive di insegnanti che sono stati al gioco e si sono complimentati. In un caso mi è stato detto che alcune battute del libro sono state lette in classe per rendere più leggero il tono di una lezione di letteratura italiana. Quando l'ho saputo, è inutile dire che è stata una soddisfazione.

D: Hai mai pensato agli effetti negativi (se ne vedi) di tutto questo successo? Credi che possa prendere piede l’idea di moda e stravolgere un po’ il senso del gioco che avevi pensato tu all’inizio? 

R: Quando ho scritto il post originario "Ogni inizio è una fine" pensavo di prendere delle opere e negare le premesse su cui si basavano, privandole quindi delle condizioni necessarie alla loro stessa esistenza. Quello che avevo pensato io all'inizio era quindi ben diverso da quel che poi è diventato, e non era neppure un gioco, forse. Per ironia della sorte, il post che voleva distruggere delle premesse ha a sua volta creato le premesse per qualcos'altro, prima il gioco e poi il libro e poi chissà...  No, direi che aspetti negativi non ce ne sono, sono contento di quel che è stato del gioco e sono contento che il libro stia piacendo, tanto da essere già in ristampa. 

 

Grazie Alessandro per il tempo che ci hai dedicato. Complimenti per il successo che stai riscuotendo con il tuo libro ti facciamo i nostri migliori auguri.

Anna Torcoletti

Anna Torcoletti
Anna Torcoletti

Nel cassetto (sempre aperto) un diploma in Scienze del Linguaggio (Senigallia) ed una lauerea triennale in Comunicazione Pubblicitaria, al momento ho deciso di aprirne un altro, si chiama: laurea specialistica in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni (Pesaro Studi, sede distaccata di Urbino).
Il mio percorso di studi, come tanti altri studenti, è stato caratterizzato da stagioni estive come cameriera/barista poi in parallelo sono arrivate le ghiotte occasioni, quelle che ti aprono porte inaspettate, quelle a cui dovrai sempre dire grazie per metterti di sporcarti le mani con quel mondo che si chiama "lavoro" che sembra, almeno per il momento, purtroppo, correre in parallelo al mondo "Università". Sto parlando di Comunitazione.it che più del primo amore è fonte inesauribile di spunti ed approffondimenti,è movimento, è partecipazione, è collaborazione, è rete, quindi contatti gli stessi che mi hanno aperto porte diverse più o meno attraenti ma non ce n'è nessuna che non aprirei di nuovo.
Oggi oltre a camminare assieme a Comunitazione dove sono Content Manger e Cordinatrice di Redazione, mi sono trasferita a Bologna dove lavoro presso un'agenzia di Comunicazione Integrata come web 2.0 & social media consultant.
Ogni mattina, dopo aver sognato un giorno di 48 ore, mi sveglio felice di rincorrerne uno di 24, questo finchè riuscirò a cogliere più stimoli possibili e a lasciarmi stupire nel costruirmi passo dopo passo la mia strada.