Il grande tenore Giuseppe Di Stefano è morto
Il famoso tenore Giuseppe Di Stefano è morto questa mattina 3 marzo 2008 alle 5 in un paesino vicino a Milano
Di Stefano è stato uno dei più grandi cantanti lirici del nostro paese: una carriera (e un successo) durata dagli anni '40 fino all'inizio degli anni '70.
Il suo nome e il suo grande talento, di tenore dalla voce bene impostata e con una dizione chiarissima, sono legati anche al sodalizio artistico e affettivo con Maria Callas.
I due avevano cantato insieme per la prima volta nel 1951 a San Paolo (Brasile) in occasione di una rappresentazione della Traviata diretta dal maestro Tullio Serafin. Assieme alla cantante greco-americana si esibi' negli anni successivi in opere e concerti, registrando anche dischi di grande valore artistico
Quando è morto "io tenevo la sua mano nella mia mano e a un certo punto ha semplicemente smesso di respirare, non ha sofferto". Sono gli ultimi istanti del grande tenore Giuseppe Di Stefano raccontati dalla moglie tedesca Monika Curth.
I funerali si terranno mercoledì prossimo alle 16 nella chiesa di Santa Maria Hoe', il paesino della Brianza dove il cantante viveva con la moglie.
Addio a uno dei più grandi cantanti italiani, tra i protagonisti della Scala
Giuseppe Di Stefano con Maria Callas
Il tenore Giuseppe Di Stefano Aveva 86 anni, ma la sua vita ha cominciato a spegnersi nel dicembre 2004, quando rimase gravemente ferito durante un'aggressione da parte di alcuni rapinatori nella sua casa di Diani, in Kenya.
Ricoverato all'ospedale di Mombasa, le sue condizioni si rivelarono più gravi di quanto fossero apparse in un primo momento. In seguito alle ferite riportate, il 7 dicembre è entrato in coma e il 23 dicembre 2004, dopo un lungo viaggio di trasferimento verso l'Italia, è stato ricoverato in un ospedale milanese, dove è rimasto per oltre 3 anni, fino alla morte.
Il tenore, di origini catanesi, è stato uno dei più grandi cantanti lirici italiani e tra i protagonisti della Scala, dove ha vissuto appassionate stagioni ed eventi memorabili
Di Stefano aveva debuttato alla Scala ventiseienne, il 15 marzo 1947 nella Manon di Massenet, accanto a Mafalda Favero; l'ultima volta ha cantato in Carmen, nella recita del 21 aprile 1971.
Non un addio alle scene, ma l'inizio di un'altra stagione della sua vita.
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Giuseppe Di Stefano era nato il 24 luglio 1921 a Sant'Anastasia, in provincia di Catania. Il padre era carabiniere, poi piccolo commerciante; la madre, sarta.
A sei anni la famiglia si trasferì a Milano, in Porta Ticinese.
A 13 anni entrò in seminario, immaginando una vocazione poi smentita: ne uscì tre anni dopo.
Studiò all'istituto magistrale, dove un compagno appassionato di lirica ne scoprì la voce e gli pagò le prime lezioni di canto.
Nel 1938 partecipò al primo concorso nazionale, sezione "voci grezze", e lo vinse.
Poi le audizioni con Gino Marinuzzi e con il baritono Luigi Montesanto, che diverrà suo agente.
Nel 1941 fu chiamato alle armi. Nel 1943 tornò a Milano e iniziò una carriera come cantante leggero, di canzonette e avanspettacolo, con il nome d'arte di Nino Florio.
Dopo l'8 settembre sconfinò in Svizzera e affrontò i primi ruoli "seri": in "L'elisir d'amore" e "Il tabarro".
Nel 1946 debuttò a Reggio Emilia in Manon di Massenet, cantò a Venezia, Barcellona, Bologna e Roma. Il 15 marzo del '47 il debutto alla Scala, la rivelazione e l'inizio della carriera.
Seguirono 25 anni scaligeri entrati nel mito, accanto a Mafalda Favero, Giulietta Simionato, Maria Callas, Renata Tebaldi, diretto da maestri come Antonio Guarnieri, Nino Sanzogno, Antonino Votto, Victor de Sabata, Herbert von Karajan, Gianandrea Gavazzeni, Leonard Bernstein, Georges Pretre; con La traviata di Visconti-Giulini-Callas come zenit, ma senza dimenticare un Rienzi di Wagner sotto la direzione di Hermann Scherchen.
La Scala gli ha dedicato un omaggio il 12 dicembre 1997 per i cinquant'anni dal suo debutto, con una serata nel Ridotto dei Palchi