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Sicurezza sul lavoro: Basta con i pregiudizi! Convergiamo verso l’«apprendimento organizzativo».

04/03/2008 8393 lettori
5 minuti

Interessante e degna di considerazione ogni iniziativa destinata alla sicurezza sul lavoro. Resta comunque, l’urgenza del necessario abituarsi di chi opera, a riflettere con continuità sia sulle attività da svolgere sia sull’ambiente di lavoro presidiato. Gli operatori che esplicitano le strategie che utilizzano applicando le buone pratiche, fanno l’opportuna formazione e la certa qualità. 

 

  Un’efficace gestione delle problematiche operative nello svolgimento di ogni attività non può prescindere dal suo processo di creazione di conoscenza. Il primo atto di ogni organizzazione aziendale è la riunione nel corso della quale vengono impartiti ordini operativi e illustrati piani, compiti e scadenze: per gli inglesi (Briefing).

 

 Nella fattispecie bisogna convenire sul modo di procedere che tenga conto - definite le discipline e formati i gruppi - dello svolgere delle rispettive competenze, nella consuetudine contemplata dalla buona pratica, disciplinata dai protocolli di qualità e regolamentata dai decreti legislativi in ambito di sicurezza sul lavoro per l’identificazione delle fonti di pericolo e la valutazione del rischio.

 

 Poter cogliere prontamente un criterio quale elemento caratterizzante, nell’attività pratica, per orientare i singoli e di conseguenza i gruppi, verso la composizione di un comportamento il più possibile immutabile, è opportuno iniziare ogni giornata lavorativa con sistematiche riflessioni dei gruppi in sito, per sancire la composizione delle squadre, la disponibilità di materiali ed attrezzature appropriate; nonché compiere una ricognizione sia delle attività da svolgere sia dell’ambiente di lavoro presidiato. Imperniare di fatto ogni inizio di giornata a ripercorrere in un certo qual modo la propria esperienza esplicitandone le strategie utilizzate.

 

 «La tutela del lavoro e della salute non solo contribuisce alla produttività, al rendimento e al benessere dei lavoratori, ma comporta anche risparmi per l'economia e l'intera società».

 

L’apprendimento organizzativo non è una formula o un programma, ma un’azione cognitiva necessaria allo sviluppo di conoscenze e competenze significative nella pratica del lavoro, a tutti i livelli.

 

Praticare un controllo consapevole sui processi posti in atto ha il vantaggio di poter anticipare eventuali possibilità trasformative delle traiettorie nelle quali un’organizzazione si trova in un momento dato.

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.