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Disturbi d'ansia

09/04/2008 50443 lettori
5 minuti

DISTURBI D’ANSIA

Il modello cognitivo si rifà alle teorie dell’apprendimento, in particolare alla teoria bifattoriale di Mowrer.

Secondo questo modello le paure verrebbero apprese per condizionamento classico, tramite l’associazione tra un evento emotivo sgradevole e una determinata situazione (SC) e successivamente mantenute grazie al condizionamento operante laddove la sensazione sgradevole elicitata da SC favorirebbe risposte di evitamento.

Nel DSM-IV i disturbi d’ansia comprendono le seguenti categorie nosografiche:

-disturbo di panico (con o senza agorafobia)

-agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico

-fobia specifica

-fobia sociale

-disturbo ossessivo-compulsivo

-disturbo post-traumatico da stress

-disturbo acuto da stress

-disturbo d’ansia generalizzato

-disturbo d’ansia dovuto ad una condizione medica generale

-disturbo d’ansia indotto da sostanze

-disturbo d’ansia non altrimenti specificato

 

 

1_ DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO

 

DIAGNOSI

1. L’ansia e la preoccupazione o i sintomi fisici associati causano disagio clinicamente significativo o menomazione del  funzionamento sociale, lavorativo o altre aree importanti;

2. manifestazione per la maggior parte dei giorni per almeno sei mesi

3. difficoltà nel controllo delle preoccupazioni

4. sono presenti per la maggior parte dei giorni almeno tre di questi sintomi:

a) irrequietezza o sentirsi tesi, con i nervi a fior di pelle

b) facile affaticabilità

c) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria

d) irritabilità

e) tensione muscolare

f) alterazione del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere o sonno inquieto o insoddisfacente)

 

Il DAG presenta un elevata cormobilità

E’ difficile risalire all’esordio, maggior parte infantile.

Il costrutto principale è quello del worry

Assessment: focalizzato sul worry

 

MODELLI EZIOPATOGENETICI DEL DAG

 

1.Molti studi evidenziano come possibile causa un evento di vita stressante.

2.Modello di Wells:

Il paziente utilizza il rimuginio come risposta ad un fattore scatenante nella convinzione che questo possa aiutarlo a gestire la situazione. 

Tipo 1 ( si riferisce a situazioni associate a sensazioni di pericolo) e successivamente tipo 2, cioè il rimuginio sulla rimuginazione.

Dopodiché si attivano diversi fattori che aumentano il disagio e che favoriscono il mantenimento: risposte comportamentali disfunzionali, tentativi di controllo del pensiero, sintomi emotivi che avvalorano e giustificano le apprensioni.

 

TECNICHE DI TRATTAMENTO

Tecniche di rilassamento per gestire le risposte emotive e modificare la convinzione di non controllo

Tecniche che mirano a modificare il worry patologico

Qualora il paziente presenti scarse capacità introspettive e un’incapacità a seguire il trattamento è utile affiancare ad esso una terapia farmacologia

 

alessia de leonardis
alessia de leonardis

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non conta fare ciò che è giusto
è solo come mi sento che importa
di che mi sbaglio
non mi interessa davvero

[..]

non conta dire la verità
ancune frasi si adattano perfettamente alla situzione
chiamami bugiardo
lo faresti comunque

non conta mirare a far piacere
tu sai che stai sempre piangendo
è semplicemente la tua parte
nel gioco di oggi

da TheCure - Play For Today