Il visual design nelle organizzazioni.
Spesso ai comunicatori viene chiesto di motivare le proprie scelte non solo in fatto "contestuale" e testuale, ma sopratutto da un punto di vista stilistico e della comunicazione visiva. Che le organizzazioni comunichino non solo con i loro "testi" ma anche con tutti gli artefatti, le insegne, i grafismi e gli stilemi della retorica grafica è ormai un dato di fatto. Ma da più parti si richiedeva una sistematizzazione e organizzazione del sapere intorno agli artefatti grafici delle organizzazioni. A questo scopo ci è andato molto vicino il libro di Guido Muneratto, docente a contratto di Allestimento e Exhibit design e di Visual design del CdL di Laurea in Relazioni Pubbliche presso l'Università di Udine.
Muneratto non solo fa un'argomentazione scientifica del visual design; ma sopratutto riesce a descrivere e indicare quali siano gli elementi della governance aziendale delle relazioni e, a convogliare così, all'interno di un ben preciso campo del sapere,il "valore aggiunto"di competenze operative rientranti nell'area della progettazione e del design per un professionista del settore.
Come ci dirà nel suo libro: il visual designer possiede delle caratteristiche di creatività che sfociano nel campo dell'arte ma in quanto tecnico della comunicazione visiva deve sopratutto essere in grado di tradurre il repertorio di idee, aspierazioni, valori e immagini mentali di undeterminato settore o gruppo sociale in prodotti visivi di facile comprensibilità e fruibilità. Il saggio di Muneratto ripercorre le tappe principali per creae l'identità della marca, fino alla comunicazione all'esterno e all'interno dell'organizzazione dei valori, della mission e della vision del gruppo attraverso questi artefatti visivi che vanno dal grafema del brand per estendersi fino all'immagine coordinata, e dai layout fino al packaging. Come egli stesso dice nella prefazione al libro: lo scopo principale del progetto non era quello di indirizzare gli studenti verso gli aspetti tecnici del deisgn e della progettazione, ma di piegare le discipline alle esigenze della comunicazione, cencando di individuare con gli studenti quali fosseo i mezzi più idonei a strutturare una comunicazione commercale o una comunicazione culturale.
Il saggio è arricchito da alcuni case history molto interessanti, realizzati per la Illy caffè e la regione Friuli Venezia Giulia e presi in esame, in modo preciso e ordinato dall'autore del libro. Così, con un argomentazione fluida, chiara e spesso escplicativa di concetti tal volta celati e difficili da decifrare, il libro scritto da Guido Muneratto diventa un'opera molto importante per giovani designer anche, ma sopratutto per chiunque si interessasse di pubbliche relazioni; Sì, perché come si è potuto evincere fin qui il libro non è rivolto principalmente ai designer, ma a chi si occupa della governance aziendale in tutte le varie sfaccettature, perché il design è "la forma che aiuta a riconoscere la sostanza", il tratto distintivo dell'azienda e che alimenta le relazioni, facendo distinguere un'azienda dall'altra ma anche caratterizzando molto spesso, aziende appartenenti alle stesse sfere emotive dello spettatore.
Da comprare e leggere per chi si occupa di Pubbliche relazioni, Da leggere per i comunicatori; da assorbire in dosi per chi si occupa di marketing.