Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Blog, Forum, Web Collaboration, You Tube, Wiki e Second Life sono utili alla comunicazione interna ed alla formazione?

11/06/2008 29720 lettori
5 minuti
Sul cosiddetto “Web 2.0” si moltiplicano i convegni che ne mettono in luce l’innovatività e le potenzialità. Il dibattito è seguito con interesse da coloro che nella PA e nelle aziende si occupano di: comunicazione interna ed esterna, formazione, sviluppo del personale, organizzazione, sistemi informativi. Innanzitutto occorre però intendersi. Cosa è il Web 2.0? I famosi Wiki, strumenti multimediali come You Tube, oppure Second Life sono fuochi di paglia o rappresentano un cambio di paradigma? Come cambiano (se cambiano) la comunicazione interna, la formazione, l’organizzazione stessa e i suoi stakeholders, i portatori di interesse che con questa hanno quotidianamente rapporti?
Piuttosto che fare una panoramica sugli strumenti che offrono oggi le nuove tecnologie, come la Web Collaboration, i forums, le chat, i virtual meeting ed i blog, è importante discuterne non solo tra professionisti della comunicazione, della formazione, dello sviluppo, per far emergere anche i lati più nascosti di ogni strumento. Bisogna uscire dagli slogan che abbondano sempre nei temi “di moda” per immergersi in un lavoro tutto centrato sulle potenzialità e sulla realtà della PA di oggi. I pericoli, tra spazi comunicativi che si moltiplicano e “overdose cognitiva”, tra informazioni su tutto e per tutti, sono costituiti dalla percezione di esserci smarriti. D’altronde è impossibile ormai pensare di ricorrere alla comunicazione interna solo nei momenti di cambiamento o nei momenti di crisi, è un errore. La comunicazione interna per un’organizzazione è essenziale e utile sempre, per diversi motivi. Intanto, tramite azioni che diffondano all’interno dello staff la mission e gli obiettivi aziendali, si può migliorare la produzione di beni e servizi verso l’esterno. Ma non solo. Iniziative che rendano note (se non approvate) le scelte aziendali, che semplifichino le procedure operative, che eliminino tempi morti nei processi comunicativi e decisionali hanno come effetto la diminuzione di incomprensioni e contrasti - in un’ottica di miglioramento del clima aziendale e di sviluppo del senso di appartenenza/fiducia - ma soprattutto possono avere come conseguenza l’inattesa rivalutazione o scoperta di risorse interne presenti nell’organizzazione (sia essa privata o pubblica). Oggi le organizzazioni sono entità complesse, che necessitano di una forte integrazione e diffusione di linguaggi, valori, cultura. Inoltre assistiamo a cambi di target (infatti, se ci chiediamo a chi si rivolge la comunicazione interna, che un tempo si rivolgeva solo ai dipendenti ora si dovrà tener conto dei portatori di interesse, della gente che con la PA deve relazionarsi necessariamente per poterne sfruttare i servigi. Ma cambiano anche gli obiettivi, oltre agli obiettivi/finalità “macro” definiti sopra (condivisione della mission, miglioramento del clima aziendale, diffusione di nuovi valori…) la comunicazione interna può avere obiettivi più concreti e misurabili. Può avere scopi informativi di base (ad es. comunicazioni di servizio), operativi (di supporto ai processi organizzativi), formativi (soprattutto per i nuovi arrivati), “politici” (fra cui rientrano anche i comportamenti che l’organizzazione si aspetta dai suoi dipendenti), divulgativi (per es. il nuovo servizio reso, i messaggi chiave...). Oggi è anche possibile pensare ai mondi virtuali non solo come ambiente ludico e d’intrattenimento, ma come un “possibile scenario per gli interventi formativi”. E’ il dato emerso di recente in molti Convegni tra cui “Scenari virtuali per un apprendimento reale”, svoltosi a Roma lo scorso dicembre, in cui è stato valutato l'impatto della simulazione, e il coinvolgimento naturale dell’individuo. Esperti e relatori hanno fatto muovere gli avatar nelle aule virtuali, ne hanno analizzato l’impatto, l’efficacia, sottolineando l’evoluzione del web, che non è più un’interfaccia, ma una realtà avvolgente, creata dalle persone, verso il web tridimensionale. Andrea Benassi, ricercatore dell’Indire, e a capo del progetto Second Learning - www.secondlearning.it-   ha mostrato le lezioni di “costruzione in Second Life”, le immagini affascinanti e dense di futuro, dove anche la parola e-learning diventa antica. In Second Learning, s’impara in prossimità, dentro lo spazio, nel luogo e nel tempo sincrono, insegnanti e allievi sono vicini, e qualche volta si possono ascoltare anche i pensieri degli avatar. Utilissimo spunto è rappresentato dai quattro minuti di Robbie Dingo, mostrato al Convegno, nel suo video, “Wacht the world - http://it.youtube.com/watch?v=LxVDVggLqsA-  in cui è stato ricostruita nel mondo virtuale di Second Life,  la "Notte Stellata" di Vincent Van Gogh, una delle sue opere più importanti, con la musica di Don McLean che ha dedicato al grande genio la canzone "Starry Starry night”.
Benassi ha dimostrato che sono davvero tante le opportunità nella formazione e nell’apprendimento, dalla scuola, alla formazione aziendale passando dall’università,  che ci potranno essere in un futuro vicinissimo. Intanto si sta portando avanti un progetto pilota sulla formazione aziendale in Second Learning, in cui sono coinvolte aziende pubbliche e private. Molto importante è anche la tendenza delle nuove generazioni a quello che Sarner chiama “il valore della collaborazione”, cioè il dare maggiore importanza alla relazione, al noi, piuttosto che all’individualità, al me. Più qualcosa è condiviso, riceve pareri e valutazioni, più acquista valore e diventa importante. In quest’ottica si muovono le comunità di pratica, che nascono ora anche nel pubblico oltre che nelle aziende private.
Angelo Fabrizio-Salvatore
Angelo Fabrizio-Salvatore

Formatore della PA. Autore di numerosi articoli e saggi in materia di diritto civile, amministrativo, comunicazione organizzativa, scienza delle organizzazioni su riviste specializzate. Giornalista pubblicista dal 1992, ha collaborato anche con quotidiani nazionali e scritto per siti web di portata internazionale. Ha preso parte a più di un evento internazionale (Conferenze, Seminari, etc.) relazionando in inglese. Si interessa da tempo di Comunità di pratica.