Internet Economy, il bello viene ora
La New Economy è stata un momento storico-economico di grande euforia, in cui il solo essere in Rete era sinonimo di guadagni stellari, cosa che nel breve periodo si rivelò anche vero per molti.
Poi il crollo improvviso di questa speculazione generale fu uno shock: Internet non era quella fonte inesauribile di guadagni, quella rivoluzione dei consumi, quel rovesciamento dell'assetto industriale che tutti credevano di aver scoperto.
Ecco dunque che le attese rispetto a questo medium per molto tempo si sono ridotte drasticamente, probabilmente troppo, specie per quello che riguarda il mondo della comunicazione.
La realtà, in effetti, è semplice: sul Web è veramente difficile fare i soldi, prerogativa questa di pochissimi soggetti economici come gli ISP, e molte attività tradizionali delle imprese, prima fra tutte la distribuzione, non possono essere eluse solo tramite la Rete.
Oggi però qualcosa si muove e questo perché si è capita una cosa semplice ma impensabile ai tempi della New Economy, ossia che, nella maggior parte dei settori economici, con Internet non si produce ricchezza direttamente bensì in modo indiretto.
Mi spiego: l'apporto della Rete alla "Old Economy" non è quello di sconvolgere la produzione, di far chiudere i negozi tradizionali o di creare ricchezza abbandonando i core business tradizionali, più semplicemente Internet permette di fare quello che si faceva prima con una marcia in più, soprattutto grazie alla comunicazione, interna, tra aziende e verso i consumatori.
Non parlo solo di promozione della propria immagine o di pubblicità tradizionale fatta attraverso la Rete, aspetti in ogni caso che mantengono grande rilievo.
Con il Web infatti le aziende moltiplicano, a costi irrisori, le loro possibilità di entrare in contatto con la clientela in modi informali ed efficaci creando relazioni, si pensi alle Comunità Virtuali, con in più la possibilità d'avere riscontri immediati sui risultati.
In un mondo sempre più veloce le informazioni sul mercato, specie di nicchia, e la relazione con il cliente sono i beni più preziosi per vincere la competizione, dunque cosa meglio di una Rete globale e, se ben usata, interattiva per conquistarli?
Inoltre le piattaforme di business to business, in cui le aziende si possono incontrare e scambiare informazioni, prodotti, servizi e relazioni, stanno vivendo una forte spinta da parte di grandi gruppi della comunicazione (HDC), d'associazioni di categoria (Club del Marketing e della Comunicazione), di distretti industriali (es.Calzaturifici della Riviera del Brenta, VE).
Anche noi comunicatori poi, perdonateci la scarsa modestia, siamo entrati in questo trend con Comunitazione.
Naturalmente, altro insegnamento della New Economy, non basta mettersi in linea con un portale uguale agli altri per avere benefici dalla Rete, è necessario infatti saper gestire i linguaggi del mezzo, comprendere i bisogni del target e saper rendere interessante la visione ma, soprattutto, la partecipazione alle possibilità d'interazione offerta.
Infatti si dice sempre che Internet è un mezzo interattivo, questo è vero in potenza ma la realtà e l'esperienza ci insegnano che la maggior parte delle persone non ha molto tempo e tanto meno voglia di impegnarsi in prima persona quando naviga, per questo la partecipazione deve essere accattivante ed insieme utile, per la professione o per piacere personale.
Solo in questo modo le persone si esprimono a pieno, fornendo quelle informazioni e quegli stimoli di cui il mercato ha disperatamente bisogno.
Questo implica che la Rete oggi chiede dei manager che siano esperti pianificatori ma cha abbiano anche competenze e doti di comunicazione, per capire quali linguaggi, in senso ampio e multimediale, siano vincenti nei singoli casi.
Una ricaduta di quest'approccio più serio poi sono anche l'apertura di nuovi mercati ritenuti prima impensabili, come ad esempio quello della musica legale e a pagamento, e il lento ma continuo sviluppo di norme legislative certe anche per l'on-line.
Quindi tenuto conto di questi fattori si può dire che si sta affermando una nuova fase nella vita di Internet, caratterizzata da investimenti più mirati e da maggiore professionalità, con la consapevolezza di avere a che fare con un potentissimo mezzo di comunicazione e relazione a distanza e non con una caotica macchina per fare soldi con imprese virtuali.
Per questo per il business di Internet il bello deve ancora venire.