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Il Web prossimo venturo

15/12/2008 23520 lettori
5 minuti
Il Web prossimo venturo
 
Ci siamo.
A questo punto credo che lo abbiamo capito tutti.
Il WEB è cambiato, e, come dicono gli americani “is here to stay”.
Stavolta non se ne va, non ci lascia in braghe di tela , non scoppierà com’è successo alla bolla di Internet della fine anni ’80.
Stavolta si è evoluto, ha messo sane radici, si è “impiantato” nei sogni delle persone, nel cuore dei Parship e dei Linkedin, si è infilato nella politica e nella partitica, si è fatto parte diligente nel raccontare la vita di ognuno di noi e farcela vedere su Facebook e MySpace.
Ha creato nuovi fenomeni, dai Blog alle denunce on line, dai Grilli parlanti ai” Forum di discussione” virtuali.
Ci è entrato dentro, insomma.
Talmente tanto che oggi, con il WEB 2.0, non siamo più solo fruitori di comunicazione ed informazione, ma veri e propri attori, registi, scrittori…siamo noi oggi a tessere la tela, la rete, il WEB, appunto.
Siamo noi, in sostanza, a fornire ad altri i contenuti, i film, le musiche, i pensieri e le parole, come diceva Battisti.
Siamo noi a comandare. A decidere non solo “cosa” e “quando” ricevere informazione, come succedeva nella “vecchia” rete, ma a crearla, a contribuire alla sua crescita e diffusione.
E’ un processo ormai irrefrenabile.
Un fiume in piena che nessuno potra’ arginare. Neanche bellicosi progetti governativi che sono stati, sono e saranno destinati a fallire con clamore mediatico. Un boomerang elettronico che colpirà chi provera’ a lanciare argini alla libertà informatica e di pensiero.
Ma tornando alla Rete, dove andrà a tessere il Ragno informatico ?
Quali sono le nuove frontiere ?
Come ci immaginiamo il futuro ?
Credo sia abbastanza disegnato il futuro che ci attende.
Una volta vinta la guerra di libertà contro il regime dei “custodes” partitici ( ricordiamoci sempre che la domanda “quis custodet custodes” ha una risposta immediata: noi, ciascuno di noi.) il ragno ci spingerà a tessere sempre più la “nostra” rete.
Saremo sempre più noi i veri padroni, i veri editori dei contenuti mediatici.
Chiudete gli occhi, e immaginate il vostro sito : io.com.
Fulviozendrini.com. O ancora meglio….fulviozendrini.me, con un nuovo suffisso che mi ponga al centro della rete stessa.
Un sito, il mio, dove non dovro’ più firmare autorizzazioni all’utilizzo dei dati in esso contenuti, per la semplice ragione che saranno i miei ! Solo io potro’ variarli, lavorarci, sognare, amare, scrivere, comperare, pagare le mie bollette, le mie fatture.
Non chiedero’ più all’Enel o alla Telecom di poter controllare bollette e fatture e non dovro’ più richiedere alla mia banca di pagarle.
Tutto questo l’avro’ deciso prima, impostato nel mio sito, pre-determinato.
E avro’ deciso con chi linkarmi, a chi “dare amicizia”, di chi fidarmi e di chi no.
Una MIA rete nella rete. Il mio io virtuale.
L’anagrafe sarà li’, elettronica, le poste idem.
E mi sarà restituito il bene più prezioso ed unico che oggi tutti ancora cercano di rubarmi : l’anima.
La mia vera identita’….
…almeno elettronica… ma me la riprendo io.
Ridete gente…
…una mail…li seppellirà.