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Change4life: una diversa attitudine alla vita.

13/03/2009 20:00:00 27712 lettori
3 minuti

 

Change4life: una diversa attitudine alla vita.

Immagina che un’insegnante ti impartisca una lezione sul rappresentare in un foglio i ragazzi di oggi. Ebbene, come li disegneresti? In un prato verde, a correre, tra le risate e la meravigliosa intatta eccitazione di vivere?

Io, onestamente no. Il nuovo manifesto della campagna anti-obesità Change4Life, attiva dallo scorso gennaio, renderebbe al meglio la mia reazione istintiva alla rappresentazione dell’adolescenza moderna, molto diversa dall’Heidi saltellante dei cartoni animati: nell’immagine, un bambino siede sul divano a gambe incrociate con lo sguardo perso nel vuoto, e tra le mani ha un joypad della Playstation, il cui l'headline recita: "Rischia una morte prematura, non fare nulla". Pubblicità scomoda, indirizzata ai genitori, che prevedibilmente, ha provocato una guerra di opinioni. Parliamone. Cos’è Change4life? Un manifesto originale o la realtà invisibile tra le nostre mura?

Le amare statistiche italiane parlano chiaro: il 40% degli adolescenti è un “gamer”, comunemente noto come colui che trascorre la maggior parte del proprio tempo libero giocando ai videogames da una a tre ore al giorno. Che è poi lo stesso atteggiamento che appuro io stessa con un fratello quindicenne il cui “bisogno prioritario” è chiudersi in camera con gli amici, resi apatici da uno schermo e dai controller playstation, pur avendo a disposizione un illimitato e verde lungomare. Non è tutto. Posso tranquillamente osservare che a volte non studiano, non mangiano, neanche rispondono ad una domanda, al di là di fare un cenno con la testa, tanto è la concentrazione (o il cervello perso nel vuoto proprio come il manifesto della Change4life?). Se, mio Dio, è questa la realtà, tra i molti approfondimenti pubblicitari interessanti sul progetto educativo, c’è molta verità nell’affermazione di Change4Life, “eat well, move more, live longer”, questo nuovo movimento sostenuto dal ministero britannico della Salute, finalizzato a migliorare il regime alimentare dei bambini e il loro livello di attività. L’obiettivo di Change4life è semplicemente quello di aiutare ogni famiglia inglese a mangiar bene, muoversi di più e vivere più a lungo, spiegato meglio dal testo esplicativo sottostante lo spot: “Nove bambini su dieci rischiano di crescere con una pericolosa quantità di grassi nel corpo. Anche se oggi sembrano in salute, da adulti potrebbero morire precocemente a causa di problemi di cuore, diabete di tipo 2 e cancro. Assicurati che i tuoi figli svolgano attività fisica almeno un'ora al giorno. Riduci la quantità di grassi che assumono”. Pochi sanno infatti che l'abuso di videogames ha conseguenze distruttive anche sul piano fisico, con tendinite alle mani, problemi alle articolazioni e alla vista, nausee, mancanza di appetito, cefalee, palpitazioni, atteggiamenti aggressivi. Un’educazione semplice e positiva su cui tuttavia non sono stati tutti d’accordo, soprattutto le catene prese in questione, i cosidetti boss dei videogames.

C’è chi si scaglia contro il governo britannico, come Tim Ingham, codirettore di MCV, trade magazine britannico, protestando che sia un ipocrita atto d'accusa di chi non si lamenta quando è soddisfatto e alza le mani quando è interrogato. O chi come Sony Europe, minaccia una possibile causa ai danni del Ministero della Salute. O chi ancora, come Mike Hayes, presidente di Sega Europe, asserisca come sia solo una strategia mossa dal business aver scelto il videogioco per dimostrare una scarsa considerazione dei giovani inglesi, dei clienti e dell'industria. Fatto sta che in Internet, avvolto da un vortice di proteste ufficiali, non tarda ad arrivare la risposta del Governo britannico, nella quale il Ministero della Salute chiarisce che la campagna Change4Lifenon afferma che i bambini debbano evitare i videogiochi, ma che genitori debbano mobilitarsi affinchè si ritaglino un ruolo più vigile nei rapporti con i figli. Un diverso approccio con la vita, dunque, che non demonizza il videogioco, ma consiglia ai genitori di controllarne l’uso corretto.

All’atteggiamento negativo di un bambino, infatti, non c’è risposta migliore dell’esempio positivo. Non sarà certo impedendo l’uso di un videogioco che i genitori potranno eliminare nel figlio inclinazioni sbagliate, ma certo potranno aprire una larga breccia in quel muro, un pò dettato dalla moda, un pò forse da disagi profondi, come l'emarginazione e l'incapacità di costruire rapporti nella realtà, insegnando corrette abitudini alimentari e sportive. Questo è più di un obiettivo: educare la gente a stare bene. Allora, quando troviamo un progetto come questo, cerchiamo di non vederlo come una banale informazione mediatica, ma come un richiamo, necessario prima che sia troppo tardi. Change4life, Cambiamo per la vita.

Federica Farinelli
Federica Farinelli

"Se nella tua vita non l'hai incontrata né conosciuta, ti sei davvero perso qualcosa."
1970, Richard Burton a Liz Taylor

La capacità di comunicare, la passione, la precisione e l'empatia: queste da sempre le frecce nel mio arco. 

Laureata in Comunicazione, appassionata di scrittura, social media e customer care.