La parola del mese di agosto: Poliamorismo.
A giugno era stata pansessualità ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio, ora è la volta del poliamorismo: dalla sessualità aperta alle numerose esperienze possibili alla pluralità delle relazioni amorose. Il fenomeno prende sempre più piede negli Stati Uniti, dove ha ottenuto un particolare favore nella disinibita metropoli di Los Angeles: “I poliamoristi sono di vario tipo. C’è chi è coinvolto in un triangolo amoroso e chi fa parte di catene sentimentali di quattro o più persone. Sono in genere bianchi che abitano in aree metropolitane, hanno un buon livello di educazione e lavorano nell’informatica, occupazione che facilita la nascita di forti comunità operanti in Rete” (Lorenzo Soria, Amore multiplo, “L’espresso”, 4 agosto 2008).
Oggi le nuove frontiere dell’eros conducono alla scoperta di sempre più spinte perversioni, favorite anche dalle nuove tecnologie al servizio del desiderio, ed è proprio la Rete il ricettacolo delle scoperte più “eccentriche” in materia di sesso. Il sesso virtuale ha raggiunto negli ultimi tempi un livello di sofisticazione altissimo che è in grado ormai di soddisfare, oltre alle esigenze dell’immaginazione (nelle comuni chat line, in cui non sappiamo in realtà nulla dell’identità fisica della persona con cui conversiamo, che potrebbe anche clamorosamente ingannarci sul suo aspetto), anche quelle pretese dall’occhio, con le sempre più potenti webcam o con le tecniche messe a disposizione dalle comunità virtuali. Internet, però, non è soltanto il principale strumento della perversione erotica, è anche veicolo di un eros dimidiato, costretto all’onanismo, surrogato dell’eros autentico. Forse è anche la clamorosa assenza della passione erotica nelle sex rooms, e negli altri numerosi luoghi della Rete che offrono e chiedono sesso, a convincere sempre più persone a passare dalla sveltina consumata a distanza alla doppia, tripla, quadrupla (e anche più) relazione sentimentale. All’inizio anch’essa virtuale, ma poi chissà….
Massimo Arcangeli