Videogames -Parte seconda
Siamo nell’anno 1966 Ralph Baer, dopo che il suo progetto di tv-videogioco del 1949 era stato cestinato, crea il primo prototipo di console casalinga: riesce a far muovere 2 punti sullo schermo creando un gioco di nome Wipe Out, nel quale i due punti devono inseguirsi con lo scopo di eliminarsi a vicenda. Il team di Baer successivamente si allarga con l’ingresso di Bob Tremblay e di Bill Harrison che proggettò la prima light-gun, utilizzata come non per giochi di mira ma per dei quiz-game. Nel 1967 i tre cominciano a mostrare alle compagnie la loro console con la speranza di vederla prodotta.
Nel 1968 Nolan Kay Bushnell si laurea e comincia a lavorare per l’Ampex mentre in privato si impegna ogni notte su una console da bar: Computer Space. Riuscirà a commercializzarla nel 1969 (la società si chiamava Nutting Associates) senza ottenere però grande successo: i flipper erano meno complicati, più belli da vedere e davano già garanzie di guadagno certe. Caparbio e sicuro del proprio progetto però Nolan ci riprova nel 1971 e, licenziantosi dall’Ampex, crea la mitica Atari, che inizialmente si occupa solo di affittare e gestire Flipper.Nel frattempo nel 1970 Baer, con l’aiuto di Bill Enders, riesce a convincere la Magnavox a commercializzare la sua console: nasce l’Odissey, che verrà commercializzato nel 1972. L’Odissey aveva solo 40 transistors e 40 diodi: poteva generare solo dei semplicissimi effetti grafici e non era nemmeno capace di conservare i punteggi dei giochi. Nella confezione era incluso il tabellone segnapunti, 2 joypad, parecchi schermi da attaccare sulla tv per dare maggior interesse alla grafica e molte cartucce dei vari giochi. L’Odissey vendette 100 000 unità al prezzo di 100 dollari l’una, e molto fu dovuto alla contemporanea fama di un certo PONG nei bar. Pong, diventa il padre di tutti i giochi da sala, aveva solo due istruzioni; infila la moneta e per il punteggio alto evita di mancare la palla. Cosi nacque la la rivoluzione arcade…