Open source, social network e PMI
In un interessante articolo pubblicato su Affari e Finanza di Repubblica del 9 febbraio c’è un interessante articolo dal titolo “Il social network dà una mano alle Pmi”, nel quale si affronta il tema dell’utilizzo dei sistemi open source e del web 2.0 per migliorare la produttività delle aziende.
Si tratta di un tema molto attuale, che tra l’altro è oggetto della mia ultima pubblicazione dal titolo “Nuvole di byte”.
Nell’articolo si legge, come tra l’altro già da qualche tempo io e altri autorevoli colleghi andiamo affermando, che l’utilizzo congiunto dei software open source e dei social media possono contribuire ad innovare le piccole e medie aziende, fornendo loro un importante vantaggio competitivo.
Tuttavia sono ancora poche le imprese che hanno già introdotto la filosofia aperta e partecipativa all’interno della propria organizzazione: secondo un recente dato Istat (si legge sempre nell’articolo), solo il 13,1% delle aziende utilizza software open source.
Un gran numero di persone e di aziende, sparse in tutto il mondo, utilizza già ora (senza neanche saperlo) servizi e software aperti e di tipo “2.0”: Linux, Firefox, Open Office, così come Twitter, Facebook, LinkedIn sono tutti strumenti gratuiti e dalle grandi capacità in termini relazionali e comunicativi. Per non parlare poi di Wordpress, una piattaforma di blogging open source che consiglio a tutti di utilizzare perché molto performante.
E allora: perché le aziende ancora stentano ad utilizzare questi strumenti? Dai seminari e dalle discussioni alle quali partecipo anche online emerge la necessità di conoscere in maniera più approfondita:
- cosa sono questi strumenti;
- come funzionano;
- quali vantaggi e soluzioni concrete portano all’azienda
- in che modo questi strumenti possono essere utilizzati in maniera intergrata all’interno di strategie organizzative, di comunicazione e di marketing.
Come afferma Gianluca Sigiani nel suo articolo, l’approccio collaborativo, se ben pianificato, consente di integrare le produzioni e di ottenere cicli e tempi di sviluppo più brevi, con time to market particolarmente rapidi.
Si tratta di un vantaggio potenziale enorme per le PMI del nostro Paese; i manager farebbero bene a interessarsi dell’argomento. Le fonti di informazione anche online (come ad esempio il mio blog o Comunitàzione)sono numerose. Basta cercare gli argomenti che più ci interessano sui motori di ricerca. Il futuro dell’enterprise 2.0 è sempre più vicino…