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Digital (strategic) planner: Intervista con Daniele Montemale

23/02/2010 15:30:00 16076 lettori
5 minuti

Parte tutto da questa provocazione di Roberto Venturini. Che sfocerà in questo manifesto.

E come lui stesso ci dirà qui: "Ma soprattutto chiedendo agli altri che fanno questo strano mestiere di dire la loro, in modo da poter costruire collettivamente la nostra identità."

Il Digital strategic planner è uno di quei nuovi mestieri che reggono la comuicazione digitale, ma anche una specie di buzzword, un'etichetta mal definita, un ruolo di cui si parla ma di cui spesso non si è in grado di dare una Job Description significativa.

Allora abbiamo voluto chiedere anche a grandi strategic planner il loro parere.


Daniele Montemale, 26 anni, 2 lauree, lavora da tre anni nel non conventional marketing. Un anno a GoViral, agenzia leader nel viral marketing europeo, da due freelance con la sua agenzia di mktg non convenzionale (Viralavatar.com). Per l'Italia al momento lavora con 7/8 media agency. Da tre anni viaggia il mondo grazie a Couchsurfing.com ed in questo momento vive in Brasile. Lavora da qualsiasi punto del globo dove ci sia una connessione Wi-Fi. Questo è il vero potere di internet.
Linkedin: http://it.linkedin.com/in/viralavatar

1: cosa deve fare un dp in agenzia?

Premessa: sono un freelance che lavora per lo più da solo quindi ricopro più di una figura professionale. Essere un digital planner freelance richiede un costo ulteriore per l'agenzia che chiede i miei servizi; ciò significa che non assumo la figura di DP in tutte le campagne in cui lavoro.

Il DP deve essere presente sin dall'inizio della concezione di una campagna. Deve studiare il target utenti e i luoghi che questi abitano. Per fare questo non basta leggere le statistiche. Si deve immergere nei luoghi in cui il target vive e comunica. Il DP è un'esploratore della rete. E' un Malinowski digitale. D'accordo con Andrea Lamberti Zanardi, il DP dovrebbe proporre e cercare di convincere una campagna che crei una relazione continua con il cliente/utente. Troppo spesso però, una campagna che duri uno o due mesi non porta a questo risultato. Il costo è maggiore perchè le forze messe in campo in un tempo limitato sono più care ed una volta raggiunta una buona posizione, la campagna termina.

La cultura digitale del Digital Planner non solo deve essere vasta ma anche molto aggiornata. Non basta sapere, ad esempio, che Facebook è una buona piattaforma per qualsiasi tipo di campagna, ma anche sapere quali sono le potenzialità dell' FBML per questa.

Pur non essendo un nativo digitale ritengo che la parola Digital sia perfetta per questa figura professionale. Se in una campagna c'è una parte below, dovrebbe esserci un'altra figura che copre l'off line. Se c'è una qualche connessione trà l'off e il digital, allora queste due figure dovrebbero essere in stretta connessione tra loro.

cosa non è il suo mestiere?

non è un tecnico
non è un art
non è un copy
non è un designer
non è un webmaster
non è un account
ma può anche ricoprire tutte queste figure

che tipo di persona è?
Può essere chiunque. Sicuramente un giovane senza pregiudizii con proprie idee che mutano e si accrescono diariamente è una figura molto prossima ad un DP tipo. Deve inoltre avere una vasta cultura su meme differenti e, là dove non ne abbia su un argomento inerente ad una campagna in cui sta lavorando, crearsene una velocemente. La creatività di planning è il non plus ultra necessario.

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.