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L'evento culturale: una risposta alle esigenze del consumatore postmoderno

19/12/2003 13508 lettori
5 minuti

L'avvento dell'era postmoderna ha comportato una radicale revisione del consumo, dell'offerta e del ruolo della cultura.
Dall'analisi dei prodotti culturali emerge come l'evento risponda alle esigenze dei consumatori contemporanei proponendo stimolazioni originali e suscitando, attraverso momenti di aggregazione, senso di appartenenza ad un gruppo sociale.
Portavoce dell'ideologia di chi lo organizza, del vissuto del suo pubblico e delle opere presenti, l'evento appare agli occhi dei partecipanti come un medium che, integrando gli elementi ideali del prodotto con le esigenze comunicative, si racconta e parla di sé.

I mutamenti sociali avvenuti nel Ventesimo secolo e la perdita di legittimazione delle vecchie istituzioni hanno portato allo smarrimento dell'individuo che, affascinato dalla pluralità di stimoli a lui offerti, vaga alla continua ricerca di punti di riferimento che gli permettano di ritrovare un'identità.
E' la metropoli l'emblema dei neoconsumatori. Aperta a nuove trasformazioni e ricca di promettenti iniziative; fulcro del sistema produttivo e consumistico, la città diventa un polo di attrazione per i suoi cittadini e, soprattutto, per gli abitanti delle aree più  periferiche.
Lo sviluppo di settori legati ai servizi, alla comunicazione, alla moda e al tempo libero portano i nuovi operatori culturali a creare artefatti simbolici sempre diversi, autentici e non standardizzati, in grado di soddisfare le esigenze dei city user.
Il "prodotto" cultura diventa, quindi, lo strumento per raggiungere il benessere, ed in particolare l'evento culturale assume un ruolo referenziale rispondendo al bisogno di identificazione tipico della metropoli postmoderna.
 
La volontà di costruire un modello di comunicazione nuovo e di dar vita ad un punto di riferimento visibile, porta gli intellettuali a creare spazi vitali che, oltre a diffondere una cultura "globale" offrendo ai consumers la possibilità di accedere a diverse realtà culturali, diventano un'occasione di socializzazione.
In una società dove il consumo rappresenta il principale strumento di investimento esistenziale,  la partecipazione ad una performing arts diventa un pretesto per condividere dei "rituali collettivi" e per sentirsi parte di una "tribù sociale".
L'esigenza di trasferire queste sensazioni ai visitatori si realizza attraverso il contatto diretto con  il pubblico.
L'evento culturale nasce e si sviluppa grazie all'attività di comunicazione dell'organizzazione ideatrice dello spettacolo, con il fine di renderlo visibile e potenzialmente fruibile dal maggior numero di partecipanti; tuttavia, la peculiarità delle performing arts è proprio quella di farsi medium durante la realizzazione stessa della manifestazione.
Di conseguenza non esiste un unico messaggio ed un solo modo di ricezione, bensì una pluralità di sistemi di codificazione. Il testo-evento comunica attraverso la parola, i suoni, le immagini, i gesti che entrando in simbiosi tra loro generano il prodotto finale.
Durante il processo di interpretazione del testo, il ricevente ricorre al suo bagaglio enciclopedico contribuendo a determinare il significato globale di ciò che vede.

Il consumo di eventi culturali è un vero e proprio processo di creazione di significato, in cui l'individuo postmoderno interpreta, codifica e decodifica un messaggio contribuendo a generare il suo stesso "rituale" sociale.