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Reputazione online, un esempio di che cosa succede se non si è preparati a gestirla…

23/03/2010 8590 lettori
4 minuti

Vi ricordate il mio post su di un caso italiano di errata gestione della reputazione online che aveva causato consenguenze negative simili al celebre episodio americano di Kryptonite?

Ebbene qualche giorno fa ho letto una storia analoga sul blog di Vincenzo Cosenza, riguardante il marchio John Ashfield, il che mi dà lo spunto per riprendere questo tema su cui insistere fa sempre bene.

I fatti, di cui il blog riporta ampiamente i dettagli, sono sostanzialmente i soliti: una persona fa un commento negativo sul proprio blog, il titolare dell’azienda lo trova e reagisce con durezza inviando all’interessata (si tratta di una donna) una lettera dai toni aggressivi e, in parte, offensivi. A parziale aggravante WordPress, che ospita il blog, prima lo oscura per qualche giorno e poi lo rende visibile senza il post incriminato (e qui torniamo al solito problema di chi controlla il web in caso di controversie, ma è un’altra storia).

Anche in questo caso il risultato è quello consueto: la vicenda trova un eco notevole nella blogsfera e l’immagine dell’azienda non ne esce certo in modo positivo.

Preciso subito che io credo che non si possa condannare a priori la persona che ha scritto tale lettera, è assolutamente comprensibile che a fronte di accuse (magari anche non giustificate) al proprio lavoro ci sia una reazione emotiva e anche un legittimo desiderio di tutelarsi.

Il problema però è il modo con cui le aziende ancora oggi affrontano il tema della reputazione online, ne ho già parlato in passato e riepilogo e integro qui alcuni aspetti salienti di un corretto approccio:

a) Non intervenire a tutti i costi, se è una critica non troppo aggressiva, in una fonte poco nota e se, dopo qualche giorno, non genera strascichi è meglio non essere ossessivi.

b) Se si rende necessario intervenire è bene farlo senza attaccare brutalmente ma spiegando le proprie ragioni in modo trasparente, possibilmente rispondendo allo stesso post. Dichiarare sempre la propria identità, meglio se con il ruolo aziendale, mai cercare di fingersi un altro utente comune.

c) Solo se la cosa si allarga molto si possono acquistare degli annunci pay per click con le parole/argomenti incriminati, per far sì che sui motori di ricerca nel breve periodo non compaiano solo i commenti negativi su di voi

d) In tutti i casi (compreso il punto a) bisogna tempestivamente prevedere delle pagine sull’argomento sul proprio sito, in modo che esse siano disponibili per gli interessati e siano indicizzate. Infatti anche dopo mesi, quando la protesta è passata, restano reperiti dai motori i risultati negativi e se non ci sono i nostri argomenti di risposta lasciamo di fatto la parola agli avversari.

Ribadisco, non è che in rete chiunque può permettersi di dire tutto senza mai alcuna conseguenza, però il modo di reagire non deve essere emotivo e aggressivo ma dialogico, in questo modo si possono far valere le proprie ragioni davanti alla blogosfera, se poi i problemi continuano e il danno si fa evidente nessuno potrà biasimare il ricorso alle vie legali. Ma il più delle volte non servirà…

Avete altri casi da raccontare in merito?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

 

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.