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SILVIA AVALLONE: POTENZA DELLA RIZZOLI O TALENTO LETTERARIO?

27/09/2010 19345 lettori
4 minuti

Autrice: Silvia Avallone
Titolo: Acciaio
Casa Editrice: Rizzoli
Pagg.: 358 pagine
Prezzo: 18 €
Per molti è un "romanzetto", leggibile sì, scorrevole quanto basta, ma pur sempre di romanzetto si tratta. Per molti altri, la ventiseienne Silvia Avallone si è trovata, per sua fortuna, a cavalcare la moda del momento, quella dell'esordiente. Il caso di Paolo Giordano (vincitore dello Strega nel 2008 con La solitudine dei numeri primi, Mondadori) ne è un esempio. Eppure, secondo alcuni critici, Silvia Avallone, attraverso "Acciaio", ha raccontato coraggiosamente un'Italia in cerca d'identità, puntando i riflettori su un'inedita periferia operaia, quella di Piombino, nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più. Quella di Acciaio è la storia di due ragazzine, Anna e Francesca, che vivono in via Stalingrado, nelle case popolari costruite per gli operai, durante il boom economico. Avallone raffigura questi alveari di cemento, brulicanti di vita sfacciata, maleducata. Di certo, non facile. Ci sono ruderi di industrie e ciminiere abbandonate, la coltre di fumo dell'altoforno impregna le pagine e si diffonde tra i personaggi, tanti, prevedibili, spesso stereotipati. I clichés ci sono tutti, molti provenienti dalla "société du spectacle". L'imprinting della giovane Avallone sembra infatti essere quello "televisivo" e dell'appeal popolare. Ha le idee chiare la giovane autrice, forse fin troppo strutturate, a tratti superate. Racconta della dura vita in fabbrica, al limite della brutalità, di famiglie disgregate, di adolescenti tossici, di madri maltrattate e padri malavitosi. La sua sembra una visione in bianco e nero dove la realtà appare così distinta da perdere di consistenza. Chi racconta, nel romanzo, vuole governare gli eventi, ordinarli in precise categorie per controllarli. Forse appiattirli per non doverli pensare. E capire.
Di fatto, Acciaio ha superato le centomila copie vendute, ha vinto il premio Flaiano 2010 e, per soli quattro voti, non si è aggiudicato il Premio Strega.
In brevissimo tempo, Silvia Avallone vanta consensi e feroci stroncature, divide critica e pubblico e suscita polemiche tali da gridare alla rivelazione dell'anno. Insomma, potenza della Rizzoli o talento letterario? Restiamo a guardare.

Elisa Giacalone

 

Elisa Giacalone
Elisa Giacalone

Nata nel 1980, si è laureata a Palermo nel 2004 in Lettere Moderne con una tesi sperimentale dal titolo "Tra giornalismo e letteratura: l'attività giornalistica di Goffredo Parise". E' specializzata in Filologia Moderna e insegna Italiano e Storia in un istituto superiore. Ha cominciato la sua attività giornalistica a diciannove anni in un mensile, «L’Occhio», nel quale ha lavorato due anni a tempo pieno. Si è occupata di reportage turistici, di attualità e di qualche inchiesta. Successivamente l’esperienza dei quotidiani: «La Sicilia» e «La Repubblica» (redazione di Palermo). Ha collaborato con un altro quotidiano, stavolta locale, “Marsala c’è” (pubblicato anche on line, www.marsalace.it) dove si è occupata di cronaca. Ha partecipato a vari concorsi letterari distinguendosi quasi sempre nelle prime posizioni. Ha lavorato come giornalista radiofonica a Radio Italia Anni 60, una delle emittenti dipendenti da Radio Italia Solo Musica Italiana. Ha anche condotto un programma d'informazione e intrattenimento incentrato sulle interviste. Ha vissuto a Londra per alcuni mesi per una workexperience nel settore "Giornalismo" e ha realizzato un progetto di ricerca (in lingua inglese) dal titolo "The evolution of blog and its impact on the journalism profession: an exploratory approach". Attualmente si divide tra il lavoro di insegnante a scuola e la passione del giornalismo e della letteratura che porta avanti attraverso la radio, le collaborazioni giornalistiche e attività culturali varie. Ha anche un blog (www.reporteritinerante.ilcannocchiale.it) dove è possibile leggere i suoi reportage di viaggio e non solo.