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LAVORO- Unioncamere: imprese sempre più a caccia di cervelli

13/10/2010 09:00:00 11206 lettori
4 minuti

Nel 2009 la retribuzione media dei lavoratori dipendenti è ammontata a 25.980 euro, 500 euro in più del 2008, pari a un  +2,% sfiorando così i 26mila euro. Il dato è emerso dal rapporto "Domanda di lavoro e retribuzioni nelle imprese italiane", realizzato da Unioncamere che ha segnalato anche che prospettive per il 2010, comunque, sono di un miglioramento del quadro complessivo, soprattutto per quanti – giovani e meno giovani - possono contare su un diploma o una laurea. Perché nel 2010 le imprese, per agganciare la ripresa, investiranno sempre di più sulle risorse umane qualificate sia in termini di assunzioni, sia in termini di crescita e motivazione delle risorse umane già presenti in azienda. Secondo il rapporto, è aumentato, anche se di poco, il differenziale tra i salari percepiti da uomini e donne, passando dal 12,8 al 13% a favore degli uomini (uomini e donne hanno percepito rispettivamente 27.130 e 24.010 euro, con variazioni del +2,0% e del +1,9% rispetto al 2008) e l'incremento delle retribuzioni nominali nell'ultimo anno ha beneficiato di un aumento meno accentuato dei prezzi al consumo, pari al +0,8%. Questo indice, in forte calo rispetto al 2008 (quando ha raggiunto il +4,8%), ha subito una forte decelerazione a causa della contrazione dei consumi (-1,9%), dovuta non alla flessione dei salari individuali reali (che al contrario sono aumentati di un punto in più rispetto all'indice dei prezzi), ma alla contrazione della massa retributiva, provocata in primo luogo dalla riduzione degli occupati e, per quanti hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali, dalla differenza tra l'importo unitario di questi ultimi e la retribuzione percepita in precedenza.

Il rapporto - realizzato assieme a OD&M Consulting, società specializzata in indagini nell'ambito dei sistemi incentivanti e delle politiche retributive, e di Gi Group, primo gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro - contiene tra l'altro un approfondimento specifico su come le imprese si stanno comportando per agganciare la ripresa effettuato attraverso una ricerca che ha interessato 211 aziende con la collaborazione dell'Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp) che ha messo in luce come per agganciare la ripresa, anche quest'anno, come già nel 2009, le imprese si sono dimostrate più caute nel procedere a nuove assunzioni ma molto attente al profilo professionale da integrare in azienda. Per il 2010, infatti, la quota di assunzioni previste sul totale destinata ai laureati dovrebbe raggiungere il 12,5% (era l'11,9% nel 2009 ed il 10,6% nel 2008); la domanda di diplomati, invece, dovrebbe rappresentare addirittura il 44% delle assunzioni totali nel 2010 (era il 42,4% nel 2009 ed il 40,5% nel 2008). La crescente domanda di occupati con titoli di studio elevati, già evidenziata nel 2009, ha avuto un chiaro effetto sugli incrementi retributivi - generalmente superiori alla media – dei profili professionali più elevati: +2,5 e +2,7% l'aumento della retribuzione di dirigenti e quadri; +2% quello delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione; +2,2% quello delle retribuzioni dei laureati specialistici e +2,5% quello dei laureati triennali fino a 29 anni. Infatti, viene sottolineato nello studio, l'investimento in istruzione ripaga nel tempo: la differenza retributiva media tra un lavoratore laureato e un lavoratore con il solo titolo della scuola dell'obbligo ha raggiunto nel 2009 il 68% a vantaggio del primo. Il "salto" retributivo vero si incontra comunque tra il salario medio di un diplomato (26.760 euro) e quello di un laureato (38.440): la "forbice" tra i due profili è infatti pari al 44% in più per quanti hanno un titolo universitario. La laurea, infatti, è davvero un investimento a lungo termine. La retribuzione di un laureato aumenta del 180% da inizio a fine carriera, mentre l'incremento per un diplomato è pari all'88%: se un giovane ventiquattrenne che ha appena conseguito il titolo di laurea specialistica percepisce in media 23.350 euro l'anno, superati i 50 anni ne prenderà oltre 65mila.

Comunque, si legge nel rapporto, non tutti i salari sono aumentati nel 2009: alcuni lavoratori, infatti, o per una diversa valutazione "di mercato" del loro profilo oppure per una contrazione della parte "variabile" dello stipendio (quella legata al raggiungimento dei risultati piuttosto che alla durata dell'orario di lavoro), hanno registrato nel 2009 una riduzione dello stipendio annuo. Le figure professionali con la retribuzione in calo sono state complessivamente 2.444 (alle quali corrispondono 2,8 milioni di lavoratori). Tra queste figurano alcune professioni tecnico-scientifiche (specialisti di scienze matematiche, fisiche, naturali; ingegneri, architetti e professioni simili; specialisti in scienze umane, sociali e gestionali e professioni tecniche nell'amministrazione nelle attività finanziarie e commerciali) e alcuni profili low skill (professioni non qualificate dell'agricoltura, operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell'industria alimentare e le professioni non qualificate nelle attività commerciali e nei servizi). Anche nel 2009, l'importo delle retribuzioni secondo la professione mostra un ampio divario tra le figure di basso profilo (21.590 euro per gli operai specializzati) e i quasi 96mila dei dirigenti. Importi superiori a quelli degli operai specializzati sono percepiti anche dagli operai semiqualificati (conduttori di impianti e macchinari) e dalle professioni non qualificate (rispettivamente 23.770 e 22.210 euro). All'opposto, in seconda posizione dopo i dirigenti, con una retribuzione di 41.810 euro, figurano le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. All'interno dei grandi gruppi professionali emergono differenze di particolare ampiezza. Tra i dirigenti, ad esempio, quelli occupati nelle grandi imprese percepiscono uno stipendio medio di 109mila euro, un terzo in più degli 82mila dei loro pari livello delle piccole imprese. Scarti ancora maggiori si riscontrano tra le professioni di tipo scientifico, le cui retribuzioni variano da 17.740 a 44.520, percepiti rispettivamente dagli specialisti della salute (in gran parte operai paramedici) e dagli ingegneri ed architetti. Nelle professioni tecniche, gli scarti più significativi sono compresi tra i 22.370 euro percepiti dai professionisti delle scienze della salute e della vita e i 31.520 di quanti operano nell'amministrazione e nelle attività finanziarie e commerciali.

 

Nel 2009, e per il terzo anno consecutivo, gli aumenti retributivi dell'industria sono stati superiori a quelli dei servizi: 25.550 euro nell'industria e 26.430 nei servizi, con una variazione annua del +2,1% nel primo caso e del +1,8% nel secondo. Il settore nel quale si registra il maggior incremento è l'agricoltura, con il +3,1% annuo. Fra le attività industriali, l'incremento più sostenuto si è avuto nelle costruzioni (+2,9%), ma hanno superato il 2% anche i salari del tessile-abbigliamento, cartario-poligrafico, chimico-petrolifero, poligrafico-cartario-editoriale e delle apparecchiature elettroniche. Nel terziario le variazioni oscillano tra il 1,5% del commercio e il +2,9% delle comunicazioni e dei servizi domestici. Inoltre, il salario cambia a seconda della dimensione di impresa, oscillando tra i quasi 24mila euro pagati dalle imprese fino a 49 dipendenti e i 31.750 pagati dalle imprese con oltre 250 dipendenti. Lo scarto rispetto al 2008 tende a ridursi, grazie agli aumenti sostenuti dalle imprese piccole e medie.

Fabio Fiori
Fabio Fiori

Operare nel mondo della comunicazione e del marketing usando passione, intuito fantasia e competenza. Responsabile Ufficio Studi e cordinatore editoriale del quotidiano IM-ImpresaMia- www.impresamia.com

Comunicazione Aziendale Integrata Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo con il quale si raccolgono e si gestiscono le informazioni al suo interno. Si devono tenere sotto controllo sempre più aspetti in tempi sempre più ridotti, perchè la tempestività nelle azioni-reazioni è la chiave del successo.

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Fabio Fiori Consulente in Comunicazione aziendale

Ha collaborato alle riviste Etiquette e Smoking,Ha svolto la propria attività per British American Tobacco Italia in particolare per la comunicazione e l’immagine del prodotto sigaro TOSCANO anche tramite il sito www.amici della Toscana e l’area Club Amici del TOSCANO ( ideazione di eventi, stesura testi e in qualità di Esperto nel Forum riservato ai soci).E’ stato consulente di Società operanti nei settori: petrolifero (KTI), spettacolo (Accademia Filarmonica Romana); cinema ( Emmepi Comunicazioni); editoria (Lupetti- Editori di Comunicazione, Giunti, Alinari); ristorazione ( Gruppo Autogrill) e comunicazione ( EFFEBI Eventi e Make Tailor ) Nel 2003 è stato co-autore del libro "Accendi i sogni" edito da Lupetti.Consulente Mkt , PR e Ufficio stampa, ha organizzato su mandato dello Stato Irlandese numerose iniziative per l’immagine dei prodotti tipici tra cui viaggi culturali con visita guidata alle fabbriche di birra e il lancio, con successiva gestione Mkt, del primo Irisch Pub in Italia,Ha curato la realizzazione di corsi Mkt per conto delle società Martini e Ramazzotti, Proprietario, con attività di Mkt e Comunicazione, della società Le Coquelicot Srl, specializzata in eventi, meeting aziendali, partecipazioni a fiere per clienti operanti nei settori moda, arredamento, enogastronomia, editoria e turismo.

E’ stato stagista presso la società Hill and Knowlton a seguito di un corso di Mkt e Comunicazione di prodotto organizzato da Procter and Gamble.


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