Consorteria: la parola del mese di agosto
Storicamente una consorteria, spiega lo Zingarelli, è un’“associazione, normalmente a base familiare, per la tutela di interessi comuni”. Il corpo sociale del mondo occidentale, quando non si frantumi nelle miriadi di communities letteralmente esplose sul Web, pare sempre più orientato a strutturarsi come una “società di individui” nel senso di Norbert Elias. Sul piano dell’organizzazione del lavoro, causa una conflittualità che vede continuamente schierati gli uni contro gli altri gruppi anche molto ristretti di persone, alle logiche sindacali sono così subentrati, sempre più negli ultimi anni, interessi “parrocchiali” che ci riportano indietro di secoli, proprio alle consorterie, corporazioni, arti fiorite durante il Basso Medioevo (sec. XII) e sciolte una volta per tutte nel secondo Settecento; non solo il loro peso istituzionale, nell’età comunale e ancor più con l’avvento delle signorie, variava considerevolmente da categoria a categoria, ma le associazioni più forti arrivarono, in diversi casi, a manovrare direttamente le leve del potere cittadino. Rimangono fuori per opposti motivi dal sistema corporativo, con i manager superpagati e altre categorie di privilegiati, capitani d’industria sempre più ricchi e una bassa manovalanza costretta a subire i ricatti e i soprusi del caporalato, una polveriera sempre più vicina a esplodere in modo terribile. Due fasce di “non strutturati” divisi da una forbice di entrate sempre più larga che prefigura scenari già visti; la fiumana dei più sfortunati romperà alla fine gli argini..
Massimo Arcangeli