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L’Italia è un paese evoluto (nel digitale)?

30/11/2010 8528 lettori
4 minuti

La domanda è volutamente provocatoria ma non per questo infondata, almeno per quanto mi riguarda.

Non è nemmeno un dubbio che mi nasce ora, ma me lo sono riproposto nuovamente dopo lo IAB Forum, partecipando alla fiera e leggendo tutti i contributi che ne sono seguiti.

Vista da dentro una giornata come il forum l’Italia è brillante e digitale: tanti gruppi importanti che stanno facendo un ottimo lavoro, innovazione, voglia di proporre soluzioni e tanta, tanta gente.

Anche i numeri sono sicuramente lusinghieri, con l’adv online che non conosce crisi ed ha sempre il segno più quando si parla di trend.

Eppure non è tutto così ovvio.

Basta ad esempio leggere il numero di Wired distribuito quello stesso giorni per realizzare il nostro ritardo nella banda larga, colmabile tra l’altro eliminando 5 anni di auto blu.

Oppure basta chiedere alle persone che non siano del settore quali altri social network conoscono ed usano al di fuori di Facebook per scoprire che la penetrazione del social web non è così alta.

Basta infine approcciare un certo numero di uffici marketing per capire che una cosa è l’adv (che alla fine si faceva anche prima) e un’altra è tutto il mondo del web marketing, del mobile e dell’internet delle cose.

Insomma l’impressione è quella di un paese a due facce, quella entusiasmante delle aziende all’avanguardia e dei professionisti di settore opposta a quella incerta delle imprese tradizionali.

Gli incontri cui ho partecipato in tutta Italia evidenziano questo divario in quanto spesso sono fatti dagli esperti per gli esperti, mentre chi dovrebbe davvero presenziare (dirigenti, imprenditori) sono assenti, allargando la forbice di conoscenza ma anche di capacità di reciproco adattamento nei confronti dei professionisti del digitale (che a loro volta non sono privi di colpe).

Questo scollamento produce poi la persistenza di infrastrutture tecnologiche inadatte ad affrontare le nuove sfide e di policy organizzative non applicano gli insegnamenti del social web.

Tutto da rifare dunque? Non proprio, nonostante la tendenza a correre dietro ai picchi di hype causati dalla stampa le aziende italiane guardano con attenzione al web e alle nuove tecnologie, anche se manca loro il coraggio e il supporto per affrontarli.

Dal canto loro poi molti professional sarebbero pronti ad aiutarle se solo riuscissero a maturare una capacità di spiegare le nuove opportunità con l’occhio dell’impresa, portando (se competenti) prove reali del loro valore aggiunto.

Insomma, mi sembra che oggi manchi forse l’incontro tra una timida domanda e una confusa offerta, mentre i potenziali clienti finali (digital divide permettendo) stanno velocemente maturando.

Direi che ho detto abbastanza, forse troppo, voi che ne dite? Quale è la vostra percezione?

Gianluigi Zarantonello via internetmanagerblog.com

 

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.