Addio ai prestiti gratuiti nelle biblioteche?
Un nuovo episodio nello sviluppo della normativa sulla tutela del diritto d'autore rischia di scatenare una bufera nel mondo del libro.
Si tratta direttiva europea che risale al '92, recepita dall'Italia già nel '96, che in sostanza rischia di cancellare i prestiti gratuiti nelle biblioteche.
L'idea che sta alla base della direttiva è quella di compensare gli autori per i prestiti dei propri libri effettuati dalle biblioteche.
Il presupposto dunque è che il prestito in sé provochi una riduzione delle vendite e che le biblioteche debbano quindi corrispondere agli autori e agli editori, un contributo, una sorta di "royalty", sui prestiti che effettuano.
La norma è tornata d'attualità perché la Commissione UE ha avviato una procedura di infrazione per il ritardo nell'attuazione della direttiva nei confronti di Francia, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Irlanda e, appunto, Italia.
Naturalmente la cosa non poteva passare sotto silenzio all'interno del settore.
Il 21 Febbraio scorso si è svolta a Cologno Monzese la Giornata contro il prestito a pagamento, e ora la protesta prosegue in rete,.attraverso una petizione (http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it/prestitogratuito/index.php?page=formadesioni) ed una serie di iniziative di siti di settore.
Da queste iniziative inoltre è scaturito anche il Manifesto in difesa del prestito gratuito in biblioteca (http://xoomer.virgilio.it/ptumm/MANIFESTO_difesa_biblio_prestito.htm) , mentre voci di dissenso arrivano anche dall'Associazione Italiana Biblioteche e da alcuni piccoli editori.
Tra le motivazioni dei contrari il fatto che le biblioteche promuovono l'amore per la lettura, con ricadute positive anche per gli editori e autori, ed il fatto che comunque il sistema bibliotecario italiano non sarebbe in grado di reggere questa spesa.
A favore dell'iniziativa invece si sono schierati la SIAE, che si è candidata per la riscossione, l'Associazione Italiana Editori e il Sindacato Nazionale Scrittori.
A supporto della loro posizione i favorevoli all'iniziativa ricordano che nei paesi dove questa regola è già in vigore la royalty viene pagata dallo Stato o dagli enti locali e non dagli utenti, dato che il diritto di prestito pubblico è attualmente riconosciuto in 26 Paesi dell'Unione e operativo in 15
Infine tanto per dare qualche numero in Italia ci sono 12.000 biblioteche pubbliche statali o comunali, più altre 3.000 private, e insieme ogni anno acquistano sette milioni di libri ed effettuano prestiti per un totale di 65 milioni di prestiti l'anno.
Questi sono i fatti e le posizioni, ora lasciamo a voi membri della Community la discussione.